Copertina 7

Info

Anno di uscita:2021
Durata:40 min.
Etichetta:Svart Records

Tracklist

  1. LOST HORIZON
  2. TRIVIAL VISIONS
  3. CURSED INVADER
  4. ORACOLO DELLA MORTE
  5. ASHES
  6. SPECTROMETER
  7. ABSOLUTE ABYSS
  8. ALTERED STATES

Line up

  • Stefano "Bazu" Basurto: guitar, sitar, vocals
  • Melissa Crema: theremin, organ, synths, vocals
  • Angelo Avogadri: flute, guitar
  • Camilla Chiessa: bass
  • Federico Rivoli: drums

Voto medio utenti

"La morte viene dallo spazio" è un film del 1958, considerato la prima realizzazione cinematografica italiana nell'ambito della fantascienza drammatica e catastrofista (la vita sulla terra viene messa in pericolo da una pioggia di meteoriti). Regia congiunta di Paolo Heusch e di un giovanissimo Mario Bava. Un vero cult per gli appassionati di sci-fi.
A distanza di oltre sessant'anni, oggi è diventato anche il nome di una band milanese di rock molto psichedelico. Formazione che pare uno spin-off degli eccellenti Giöbia, visto che qui ritroviamo il chitarrista e "mastermind" Stefano "Bazu" Basurto e la poli-tastierista Melissa Crema, insieme al flauto di Angelo Avogadri, alla bassista Camilla Chiessa e al batterista Federico Rivoli.
Nel 2018 è uscito il primo album, "Sky over Giza", adesso viene pubblicato per Svart Records questo secondo "Trivial visions".

Il sound proposto è ovviamente psych-rock, in una accezione molto elettronica, spaziale e quasi con connotati da colonna sonora cinematografica. Effetti cosmici, rarefazioni oniriche, vibrazioni aliene, passaggi conturbanti con una sottile venatura horror, ma anche momenti più solidi ed energici. Si colgono riferimenti agli Hawkwind, ma ancora di più al circuito degli sperimentatori settantiani come Tangerine Dream, Magma, Can, Ash Ra Tempel. Ciascun brano è una piccola scenografia a sé stante, che genera visioni di viaggi galattici, orbite lisergiche, gelo interstellare, inquietanti presenze ultramondo e tutto quello che può appartenere all'immaginario fantascientifico.
Il collettivo lombardo è abile nel variare questa materia evocativa, inserendo ad esempio un retrogusto orientaleggiante nella splendida "Lost horizon" (vicina alla produzione Giöbia), ed aggiungendo vibrazioni drammatiche e sinistre al pezzo strumentale. Decisamente più kraut-rock la title-track, che ha un'impronta da macchinario robotico ed intelligenza artificiale. Anche le vocals sembrano provenire da un'entità tecnologica, ricolme di echi e delay.
"Cursed invader" sembra davvero una soundtrack per un horror-movie di Bava, una sorta di Goblin sotto il pesante effetto dell'acido, mentre "Oracolo della morte" prende la strada della rarefazione psico-spaziale progressiva, della liquidità onirica, riagganciandosi parecchio alla tradizione dei Tangerine. Tornano il sitar e l'oriente dravidico, per un brano che invita alla meditazione introspettiva ed al "feed your mind" di epoche passate.
Non mancano episodi più dark-ambientali ("Ashes", "Spectrometer") ed estese digressioni narcotiche ("Absolute abyss") dove riluce il flautismo progressivo di Avogadri. Una trama complessa, che sembra davvero coniugare l'esistenza terrena con la trascendenza cosmica. Passaggi rock nervosi e liquidità ariose, vibrazioni pastorali e riff ipnotici, ritmiche potenti ed elettronica a piene mani.
Si chiude con "Altered state", il brano maggiormente orecchiabile e catchy in scaletta. Pezzo con un deciso taglio neo-psych alla The Black Angels, ritmato, vagamente seventies e ben cantato da Melissa Crema. Ottima conclusione.

Un disco particolare, indicato soprattutto alla nicchia di cultori della psichedelia più trasversale, scenografica e meno codificata. Poco heavy, ma ugualmente intenso a livello di coinvolgimento dell'immaginario spaziale. Progetto interessante, che conferma le buone capacità del collettivo psichedelico lombardo.

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.