Copertina 7

Info

Anno di uscita:2021
Durata:57 min.

Tracklist

  1. SEVEN
  2. FALL APART
  3. SOUL COLONNADES
  4. NIGRA LUX
  5. MILSTERAK
  6. AS THE SUN
  7. GODLY
  8. 2ND SUNRISE

Line up

  • Frans: guitars, keyboards
  • Rob: vocals, guitars
  • Vinz: bass
  • Daniele Ferru: drums

Voto medio utenti

Gruppo strano, gli Abyssian. Milanesi, nati nel 2010, con un EP alle spalle e il primo disco di inediti uscito nel 2016, "Nibiruan Chronicles", si sono subito contraddistinti per un sound assolutamente di non facile elaborazione.

Dediti a uno Stoner/Doom molto intricato, gli Abyssian rientrano in quel tipo di gruppi i cui dischi vanno sentiti più e più volte, senza fare assolutamente nulla nel mentre, ma solo ascoltare e assimilare. Piano, con il giusto tempo. Questo è quello che si poteva riscontrare nel debutto sopra citato, e in parte, anche in questo "Godly".

Dico in parte poiché rispetto al debutto, in questo caso gli Abyssian hanno optato per immettere in "Godly", a mio parere, elementi molto più malinconici e pessimisti. La lunga e incessante Titletrack ricade in pieno in questa definizione, che come un macigno assale l'ascoltatore. "Nigra Lux" con il suo riff iniziale che non sembri lasciare prigionieri, si trasforma dopo pochi minuti in un viaggio che trasporta verso mondo lontani, grazie al magistrale lavoro di baso e batteria. Buona la voce del cantante Frans, che forse pecca leggermente in carisma, ma niente di così grave. Durante tutto l'ascolto di "Godly" si sentono chiaramente qua e là le influenze di vari gruppi, dai Cathedral ai Trouble, ma l'atmosfera che pervade nell'album per tutta la sua durata è quella di un senso di oppressione continua, eseguita magistralmente dalla band. In "Seven" si ha un sound più aggressivo, che ben si addice al mood oscuro del disco, mentre nell'ipnotica "As The Sun" si percepiscono gli echi di band come Black Sabbath, in particolar modo di Master Of Reality / Vol. 4, dove gli Abyssian dimostrano di aver appreso la lezione dei maestri, costruendo però nel contempo una loro personalità.

Un disco, questo "Godly", come dicevo della band all'inizio, veramente strano. Gli Abyssian cambiano ulteriormente pelle, anche se a piccoli passi, e sono sicuro che nel prossimo futuro ci si potranno aspettare cose ancora più grandi. Se la band sarà capace di smussare alcuni piccoli difetti come una produzione non proprio eccellente, e arricchire le parti vocali con più sfumature, potremo avere delle belle sorprese.
Recensione a cura di Francesco Metelli

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