Nonostante una solidissima carriera ventennale, gli australiani
StarGazer non hanno mai veramente fatto il botto rimanendo confinati nel ristretto numero che comprende gli aficionados e i più attenti cultori dell’underground: la Musica segue i suoi misteriosi percorsi - lo sappiamo – e non basta il solo talento per ricevere onori e riconoscimenti.
Rimane il fatto che coloro che entrano in contatto con la musica del terzetto aussie difficilmente dimenticheranno il loro nome ed il loro particolare death metal tecnico e progressivo tanto caro ad acts quali
Cynic, Gorguts o
Atheist.
Li avevamo lasciati tre anni fa con
“A merging to the boundless: Void of voyce” ovvero la versione strumentale del quasi omonimo
“A merging to the boundless” (a quante band verrebbe l’idea di pubblicare un progetto simile?) in cui si poteva ammirare l’intenso e profondo lavoro senza esser, perdonatemi il termine, distratti dalle linee vocali, ed oggi ritornano fra noi con quello che è molto probabilmente il loro album più maturo,
“Psychic secretions”.
Difatti
“Psychic reactions “ è un lavoro che gioca abilmente sugli equilibri. Come un consumato artista circense, gli
StarGazer riescono con naturalezza a coniugare piglio estremo (perché sempre di death metal stiamo parlando) e virtuosismi progressivi (la prestazione al basso di
Damon Good, alias
The Great Righteous Destroyer, è deliziosa) senza per questo “avvitarsi” in sé stessi e riuscendo a tenere in primo piano la struttura di ogni singolo brano.
Ne esce così un lavoro di spessore, che non cerca l’impatto sonoro per impressionare l’ascoltatore, e che richiede con forza di esser ascoltato con attenzione per poter esser apprezzato nelle ricche sfumature del suo sound che ingloba anche elementi più attinenti al thrash ed al black.
L’unico appunto che mi sento di fare a
“Psychic reactions” è forse la mancanza di un pezzo davvero trainante e iconico, ci si va vicino con
“Lash of the tytans”, ma sono sottigliezze su cui si può tranquillamente sorvolare e che non scalfiscono l’aura che emana.
Lavoro consigliato a chi ama gustare il metal con la mente e non solo con le orecchie.
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