Copertina 7

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2021
Durata:48 min.
Etichetta:Apollon Records Prog

Tracklist

  1. WELCOME
  2. WHEN DARKNESS COMES
  3. NIGHTTIME
  4. IMAGINARY FRIEND
  5. SCHOOL
  6. CHILD
  7. LEAVE ME ALONE
  8. MY LOVE PT. 1
  9. MY LOVE PT. 2
  10. LAST SUPPER
  11. ZERO
  12. CURTAIN FALLS

Line up

  • Jan Mikael Sørensen: vocals, guitars, bass, drums, keyboards
  • Håvard Enge: vocals, keyboards, flute
  • Jan Erik Kirkevold Nilsen: vocals, guitars
  • Samantha Preis: additional vocals as "the Mother"
  • Helene Håberg Allum: additional vocals

Voto medio utenti

Direttamente dal titolo di un album dei Talk Talk (per chi non li conoscesse, una delle forme più elevate del pop ottantiano), ecco i norvegesi Laughing Stock, un trio di musicisti che, dopo tante esperienze individuali, hanno deciso di unire le forze e sono qui al terzo album in 4 anni!

Questa volta, "Zero" è un concept, che ci racconta la storia di un ragazzino che, per sfuggire ad un mondo che lo opprime e lo spaventa, si rifugia nel mondo dei videogames, rifiutando quasi del tutto il contatto con le altre persone. Il qui presente album ci racconta i primi due atti della storia, e il compito di completare l'opera è affidato al prossimo album, che come potete immaginare è già in fase di lavorazione.

Musicalmente, siamo su coordinate che prendono decisamente i Pink Floyd più onirici come punto di partenza, ma che poi seguono divagazioni malinconiche ed eteree, che a volte me li avvicinano ai Pineapple Thief (con meno perizia tecnica); il trio suona (e canta) mettendo l'emozione davanti a tutto, soprattutto con una storia struggente e tristemente delicata come questa; anche le batterie si rarefanno, nel lasciare spazio a sussurri di chitarre elettriche ed acustiche, tastiere oniriche dolci come una carezza, per poi sfociare in inaspettati momenti di dolorosa potenza, sempre però dosati col misurino. La presenza della voce della cantante americana Samantha Preis nel ruolo della madre arricchisce la paletta sonora di un album che ti prende per la storia, e che ti invita a scoprire di più. Non è tutto al posto giusto, qualche esecuzione vocale non è all'altezza e qualche arrangiamento indugia un po' troppo su se stesso, ma "Zero" è un album che mi ha emozionato, ammetto. Delicato, fragile, interessante.




Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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