La nuova metal opera di
Armando De Angelis e dei suoi
Mindfar mantiene le promesse fatte all’uscita dell’
esordio datato 2017. Lo stile personale dell’artista emerge con forza anche nel qui presente
“Prophet Of The Astral Gods”, concept dal cast corposo licenziato dalla storica
Underground Symphony.
Siamo ancora al cospetto di un hard rock sinfonico muscolare ma orecchiabile (
“Civilization Gift”), più a suo agio nei lunghi brani dalla struttura progressiva (
“Keeper Of Your Destiny”, “One Prophet”) che negli episodi più essenziali di matrice Eighties (
“Sent From The Stars”, “Revolution”).
I tanti cambi di tempo e di atmosfera (
“The Eye Of Ra”) non appesantiscono l’ascolto grazie alle linee vocali sempre ficcanti e originali interpretate magistralmente da tutti i cantanti coinvolti, che spiccano nei momenti più soffusi del full-length (penso in particolare a
“Beyond The Edge Of The World”).
L’epicità regna sovrana (
“Walls”, “Ascended To Infinity”) e c’è anche spazio per un brano strumentale dal gusto neo-classico a cavallo tra Rondò Veneziano e Yngwie J. Malmsteen (
“Rapsodia”).
Oggi come allora, mi sento di chiedere ad Armando solo un po’ di continuità in più: non vorrei dover aspettare altri quattro anni per poter ascoltare un suo lavoro…
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?