L’abito non fa il monaco e le copertine non fanno un disco. Dovrei saperlo da eoni, ma quando ti ritrovi la classica pila di promo da ascoltare può capitare di farsi una impressione (in questo caso sbagliata) osservando la cover.

Perché in tutta onestà se il mio giudizio si fosse basato esclusivamente sulla copertina non avrei scommesso mezzo euro bucato sul contenuto di questo “Anthropophagy” dei finnici Sadistic Drive e – mea culpa! - mi sarei perso un gran bel lavoro morboso e interessante.
Uscito lo scorso anno in maniera indipendente per La Caverna Records, oggi grazie alla svedese Blood Harvest “Anthropophagy” ha ora la possibilità di ottenere ora una maggiore visibilità fra gli appassionati del metallo morto, in ventotto minuti il quartetto finnico ci propone un efferatissimo mix di death, hardcore punk e un pizzico di thrash metal; dieci tracce folli e coinvolgenti in cui la fanno da padrone power chords, ritmiche indiavolate, bridge orecchiabili, growls e screams come se non ci fosse un domani, riff accattivanti e in cui echeggia la sensazione che se volessero potrebbero tranquillamente eseguire fraseggi molto più tecnici.

Le liriche – ma c’è da chiederselo? - sono incentrate su tematiche gore da film horror splatter di serie B, rendendo il mix ancora più “ignorante” nella accezione migliore del termine come solo noi italiani sappiamo intendere ed usare.
Canzoni top? “Internal putrefaction”, “Acid vomit”, “Disease-ridden pervert” e “Run over and left to die” sono frattaglie sanguinolenti lanciate su ignari passanti agli angoli della strada per allontanarsi dalla noia giornaliera, ma è tutto il disco che funziona e che rilascia energia dal primo all’ultimo secondo, perché se è vero che i Sadistic Drive non inventano nulla di nuovo riescono a soddisfare il palato e lo stomaco degli appassionati

Non fate il mio errore nel giudicare frettolosamente “Anthropophagy” dalla copertina ed accettate il loro invito a pranzo al fast food dal “”volto umano””.