Prima uscita per i
Breaking the Silent, e per quanto si tratti di un EP di soli tre brani e non raggiunga nemmeno quindici minuti di musica, questa formazione canadese (da Edmonton, Alberta) ha davvero catturato la mia attenzione. Beh, si tratta di canzoni ben realizzate e avvincenti, pure piuttosto varie tra loro e sempre unite da un comun denominatore: il fattore
Mariame K. Infatti, la cantante è la punta di diamante dei
Breaking the Silent e lo dimostra per tutto l'arco dell'EP.
L'assalto parte con "
Thou Shall Rise", che dopo un bell'inizio, dove sono sin da subito le chitarre a menare le danze via via si incattivisce. Si potrebbe pensare a dei novelli White Skull dediti a sonorità Thrash Metal, di quello tagliente e affilato, ma nell'occasione ricco di spunti e cambi di tempo, con
Andy Martin e
Jason Kellar a ritagliarsi, nel finale, larghi spazi solisti. Ecco che i ritmi si fanno ancor più frenetici e serrati sulla seguente "
Cry of Fear", per quanto non manchi un momento di quiete a caratterizzarne le battute finali. Un rallentamento che non influenza l'ultimo capitolo, visto che "
Sacrifice of Mind" ti prende immediatamente alla gola, sull'onda di quel Thrash Metal che pare abbeverarsi dalla sua fonte teutonica, con
Mariame K che passa senza alcun patema dagli acuti abrasivi e laceranti a quel tocco più catchy che caratterizza invece il refrain.
Visto che questo EP risale ai primi mesi del 2020, non mi stupisce di scoprire che i
Breaking the Silent stanno già lavorando a dei nuovi pezzi, ai quali si sono approcciati dopo un riassetto a livello di formazione. Nella speranza che le novità portino solo a dei miglioramenti, li aspettiamo con curiosità e non poche aspettative.
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