Esce come nuovo disco di
Nad Sylvan, ma in realtà
“Spiritus Mundi” è un lavoro nato a quattro mani con il cantautore americano
Andrew Laitres, già presente nel precedente
“The Regal Bastard” nella traccia
“The Lake Isle Of Innisfree”, su testo del poeta William Butler Yeats.
È sempre il poeta irlandese l’autore delle liriche del nuovo full-length licenziato da
InsideOut Music, che segna un ulteriore passo in avanti in termini di personalità della proposta musicale del fido compagno di
Steve Hackett sul palco.
Di rock ce n’è poco (qualche accenno nell’introduttiva
“The Second Coming” e nella conclusiva
“The Fisherman”), di progressive “puro” pochissimo (
“To An Isle In The Water” ha molto dei brani più bucolici dei Genesis), mentre domina un certo gusto folk evidenziato da orchestrazioni raffinate e chitarre acustiche a profusione (
“The Realists” e
“The Stolen Child” su tutte).
Anche questa volta gli ospiti abbondano, dal sopraccitato Steve Hackett a Tony Levin, e rendono altissimo il livello esecutivo del lavoro che, pur non impressionando, scorre che è un piacere.
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