Quanti di voi sono amanti del famoso film fantahorror del 1973 del mitico
Ridley Scott?
Penso che lo siamo in molti, perché “
Alien” che poi ha generato la famosa saga, è stato una pietra di paragone ponendo una netta divisione tra il film di fantascienza del passato e quelli del presente.
Ecco che i romani
Hideous Divinity tornano con questo Ep che cita non a caso nel titolo il famigerato pianeta che sarà teatro del massacro dell’equipaggio della nave
Nostromo, e rivelerà una delle creature più mostruose e iconiche della settima arte.
L’apertura è affidata a “
Acheron, streams of woe”, pezzo che spazza via letteralmente ogni pace e tranquillità con un brano semplicemente terremotante.
Si inizia con un tappeto minaccioso di orchestrazioni, chitarre e percussioni che lascia poi spazio a un furibondo blast beat e riffing di puro death metal.
Il singer ha un growl profondo e la cifra tecnica dei capitolini è eccellente; cambi di tempo a profusione, rullate e un grande solo virtuoso prima dell’assalto finale.
Il secondo brano “
Chestburst” replica non lasciando prigionieri; i riffing sono ossessivi e maligni, la batteria è un martello che ti spacca le gengive e il basso serpenteggia.
Grande lavoro di doppia cassa e cambi di tempo con notevole perizia, il solo è melodia pura tra le trame serrate delle chitarre.
Chiude in bellezza la cover brutalizzata a dovere dei
Coheed And Cambria “
Delirium trigger” che ha anche una bella sezione con tastiere e spirito prog ma estremizzato.
Un bell’antipastino non c’è che dire perché i nostri lo sanno bene che nello spazio, nessuno può sentirti urlare.
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