Phazm - Antebellum Death'n'Roll

Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2006
Durata:48 min.
Etichetta:Osmose
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. HOW TO BECOME A GOD
  2. HUNGER
  3. BLACK'N'ROLL
  4. SO WHITE, SO BLUE, SO COLD
  5. MY DARKEST DESIRE
  6. DAMBALLAH
  7. DECAY
  8. THE BRIGHT SIDE OF DEATH
  9. SABBATH
  10. MR. TOODLING
  11. LORELINDORENAN
  12. BURARUM

Line up

  • Cedric Lickel: drums
  • Max Nomine: bass, guitars
  • Patrick Martin: guitars
  • Pierrick Valence: vocals, guitars, dobro

Voto medio utenti

I Phazm nascono nel 2003, per mano di due ex Scarve, ossia Pierrick Valence (voce/chitarra/dobro)
Patrick Martin (chitarra), e giungono al secondo episodio discografico con questo " Antebellum Death'n'Roll ", recensito ottimamente da più parti, sia sul web che sulla carta stampata. Il genere proposto è un grezzo death and roll, come suggerisce il titolo del comeback discografico, impreziosito da innesti orientaleggianti, sfuriate black metal e vampate caldissime di blues. Oddio, detta così sembra che il disco in questione sia un capolavoro ma non è proprio così. Il lavoro è un continuo sali e scendi qualitativo, troppe volte si passa dal brano killer a quello moscio, per un risultato finale assai altalenante. L'opener " How To Become A God " presenta benissimo la band, mescolando sapientemente il rock and roll anni 70 con l'irruenza e l'ignoranza tipica del black metal norvegese. Caduta di tono nella successiva " Hunger ", che già dal titolo lascia presagire un'ossatura fin troppo bellicosa, colorandosi con fosche tinte epic black, non raggiungendo picchi qualitativi consoni al genere. " Black'n'roll " è, fin dal titolo, l'emblema di questo disco: la sacralità lasciva del rock and roll che ammicca alla violenza primordiale del black metal, per un risultato finale davvero convincente. " So White, So Blue, So Cold " è un roccioso mid tempo dalla durata eccessiva ( leggasi, due palle così... ) mentre " My Darkest Desire " suona ruffiana, ficcante ed incisiva. Il mantra di " Damballah " è uno dei momenti migliori del platter, ricco com'è di influenze orientali; purtroppo viene svilita dalla seguente " Decay ", anonimo mid tempo che si può tranquillamente skippare in fase d'ascolto. Il capolavoro del disco è senza ombra di dubbio, " The Bright Side Of Death ", spiccatamente black anche se, nelle varie cavalcate - comunque belle sostenute - emerge tutto lo spirito ribelle del rock and roll. Dopo un breve interludio strumentale, " Sabbath ", ecco che esplode " Mr. Toodling ", un pezzo affascinante, giocato su movenze luciferine, impreziosito da un sontuoso solo di chitarra. Un brano killer, seguito da " Lorelindorenan ", nenia funebre dolcissima, che ci conduce alla conclusiva " Burarum ", miasmatica colata doom, lisergica e alienante quanto serve. In definitiva, il disco viaggia ampiamente sulla sufficienza, anche se è macchiato da episodi trascurabilissimi. Se nel futuro, la band riuscirà ad omettere tali errori, beh...ecco che avremmo una band con i controfiocchi per il genere. Provateli.
Recensione a cura di Andrea 'ELASTIKO' Pizzini

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