Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2021
Durata:41 min.
Etichetta:Me Saco un Ojo Records

Tracklist

  1. DISMEMBERMENT
  2. SLIME OF PUTRESCENSE
  3. DESPAIRED VOID
  4. MORTEM

Line up

  • Jun Tonosaki: bass, vocals
  • Takashi Tanaka: drums, vocals

Voto medio utenti

A tenere alto il vessillo del doom/death nella terra del Sol Levante non ci sono solamente i Coffins: i giapponesi Anatomia infatti in 20 anni di attività si sono dimostrati attivissimi dal punto musicale ed hanno inanellato soprattutto una serie di collaborazioni e split che ne hanno "gonfiato" a dismisura la discografia. "Corporeal Torment" infatti è solamente il quarto full length dei nipponici e ci mostra abbastanza chiaramente il motivo per cui il gruppo è riuscito a farsi spazio ed un certo nome in una scena di nicchia come quella del doom/death: i quattro pezzi che vanno a comporre la tracklist infatti mettono sin da principio le carte bene in tavola e mostrano la predilezione quasi morbosa degli Anatomia ai tempi lenti e funerei che stanno alla base del loro doom/death metal che trova espressione in canzoni dall'incedere volutamente trascinato. Se a questo aggiungiamo anche un minutaggio importante che varia dai 5 minuti di "Despaired Void" fino ai 21.44 della conclusiva "Mortem" ce n'è a sufficienza per attirare come mosche i cultori di queste sonorità catacombali e far fuggire a gambe levate tutti gli altri: "Corporeal Torment" è quindi sì un disco ostico per sua stessa natura, ma al contempo non può fare a meno di affascinare con la sua miscela fatta di riff lenti, trascinati, cupi dove qualche subitanea e solitaria accelerazione spezza temporaneamente l'incedere letargico del disco, mentre le vocals oscure dei due cantanti completano il quadro orrorifico di "Corporeal Torment", tra suggestioni à la Disembowelment e, perchè no, qualche vago accenno ai già citati Coffins che appare nei frangenti più truculenti. Anche per quel che riguarda la produzione la scelta di proporre dei suoni non eccessivamente puliti ma lontani da eccessi e tentazioni low-fi premia gli Anatomia e soprattutto permea di un'aura malsana ed opprimente l'album, installando quel senso di disagio che necessariamente sta alla base della proposta musicale di questo duo nipponico.
Un disco certamente impegnativo, non adatto a tutti i palati, ma che dopo ripetuti ascolti rivela la sua anima più nera che finirà per ghermirvi.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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