Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2021
Durata:36 min.
Etichetta:Transcending Obscurity Records

Tracklist

  1. AND FROM THE FOG... 01:16 INSTRUMENTAL
  2. THE LIGHTHOUSE
  3. FORNEVER TO AWAKEN
  4. CARVED IN A STONE BLEEDING
  5. PIECES OF A FADING WORLD
  6. THEY SILENTLY AWAIT
  7. WHERE SLOWLY LIFE FADES
  8. ROTTING PATHWAYS
  9. REBIRTHER

Line up

  • Rogga Johansson: Guitars, Vocals
  • Jeramie Kling: Bass
  • Taylor Nordberg: Drums, Lead Guitars, Keyboards

Voto medio utenti

L’impegno e l’energia che Rogga Johansson mette in tutti i suoi progetti è davvero un unicum nel panorama death metal svedese. Su queste pagine abbiamo già avuto a che fare con alcune delle sue mutevoli incarnazioni, essendoci occupati nel corso degli anni dei lavori di Paganizer, Revolting e The Grotesquery, a questa lista oggi aggiungiamo gli Eye of Purgatory, giunti al secondo step della loro carriera con il presente “The lighthouse” pubblicato tramite Trascending Obscurity.

Se nel precedente album, “The rotting enigma”, il buon Rogga si era occupato di suonare tutti gli strumenti, in questa occasione ha allargato la lineup cooptando Jeramie Kling al basso e Taylor Nordberg a tastiere/chitarra/batteria (entrambi hanno nel loro curriculum esperienze comuni in Wombbath, Inhuman Condition e Dritt Skit), creando un più che dignitoso concentrato di – indovinate un pò? – swedeath senza tempo.

Perché alla fine Rogga Johansson il suo mestiere lo sa fare più che bene e la sua abilità, quasi fosse una macchina, nel tirare giù riff allo stesso tempo melodici ed aggressivi fa sì che non si possa storcere il naso innanzi a ciò che si ascolta: sentire la tripletta costituita dalla titletrack, “Fornever to awaken” e “Carved in a stone bleeding” per un sano headbanging.

L’utilizzo delle tastiere – caratteristica che distingue gli Eye of Purgatory dalle altre band di Johansson - conferisce alle tracce contenute in “The lighthouse” quel tocco prog epico/malinconico da metà anni 90 che può ricordare ai più “stagionati” di noi (perdonatemi l’eufemismo) i primi Edge of Sanity o gli Expulsion, band che si aggiungono alle influenze sempreverdi di Dismember e Grave, immancabili quando si parla di musica death a queste latitudini.

Alla fine degli ascolti non si può che rimanere soddisfatti di ciò che è uscito dal lettore e con molta probabilità gli Eye of Purgatory sono fra le migliori esperienze partorite dalla mente di Rogga, e non posso far altro che consigliare l’ascolto di “The lighthouse” anche a coloro che solo ogni tanto si avventurano sulle coste svedesi.

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