“With Friends At St. David’s” esce a due anni di distanza da
“With Friends From The Orchestra”, elegante e riuscita parentesi sinfonica dei
Marillion datata 2019.
Se il precedente lavoro era uno studio album, questa nuova pubblicazione ci dà un’idea abbastanza precisa dell’impatto dal vivo dei nuovi arrangiamenti orchestrali di
Hogarth e soci, con qualche licenza extra un paio di tracce non presenti nella release originale (
“Gaza”, “Zeperated Out”).
La performance dei
Marillion è inappuntabile come sempre, ma a livello di risultato finale mi sento di consigliare il lavoro in studio, più compatto, rifinito e omogeneo rispetto alla sua variante “on stage”, in cui il bilanciamento tra la band e l’orchestra non è sempre ottimale, specie negli episodi più muscolari.
Menzione speciale - ancora una volta - per l’ugola magnetica di
Steve Hogarth e il chitarrismo gilmouriano di
Steve Rothery, due motivi che da soli valgono l’acquisto dell’ennesimo (ma non imprescindibile) live album della band britannica.
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