Cosa può succedere se si mette assieme una cantante di una delle band Power metal diventata sempre più popolare negli ultimi anni, assieme ad un’altra cantante di un recente supergruppo? La risposta completa ve la dico alla fine, ma sappiate per ora che
“The Reckoning”, l’album di debutto del progetto musicale intrapreso da
Noora Louhimo dei
Battle Beast, e
Netta Laurenne degli
Smackbound ha tutte le carte in regola per essere apprezzato dai fan dell’old school, e sia da quelli che prediligono le sonorità più moderne. O almeno, quasi.
Mi preme sottolineare quel quasi, perché
“The Reckoning” soffre di quel difetto che quasi tutti questi pseudo-progetti hanno, soprattutto sul lungo periodo, ossia il tornare (spontaneamente) a sentire la musica in esso contenuta. È necessariamente un male? Mi viene da dire di no, perché comunque si sente che le due protagoniste hanno messo anima e corpo nella registrazione dell’album.
Impossibile rimanere impassibili a pezzi con un’ottima carica come
“Bitch Fire” (anche se sul titolo avrei un attimo da ridire),
“Striking Like A Thunder”, o l’ottima Titletrack dove
Noora riesce a dare il massimo con la sua voce grintosa e graffiante. E riallacciandomi a
Noora, un altro problema di
“The Reckoning” è proprio la quasi assenza di
Neeta in termini di carisma, e dove in molti passaggi del disco non si distingue mai troppo bene quand’è lei che canta. Non possono certo mancare delle ballad, e tocca a “
Hurricane Love”, malinconica il giusto, a spezzare il ritmo dell’album, per seguire poi con
“To The Wall” che richiama le sonorità di un Bon Jovi neanche troppo lontano. Con
“Viper’s Kiss” si ha un ottimo innesto di sonorità più melodiche dove finalmente la voce di
Neeta spicca, mentre con
“Dancers Of Truth” si hanno un po’ di sorprese qua e là, con strofe cantate in maniera molto soft e quasi orientale, per poi esplodere in un ritornello ben azzeccato che non fa sentire troppo i 7 minuti e rotti di durata.
“The Reckoning” è un ottimo album, che probabilmente avrà la possibilità di essere ascoltato più volte, ma che dubito supererà la cosiddetta prova del tempo. Per chiunque però sia appassionato in particolare di quel Power Metal moderno alla Battle Beast/Beast in Black, ma anche Primal Fear e Dream Evil, consiglio caldamente l’ascolto. Chissà che non si riveli una bella sorpresa.
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