Ep di debutto per gli italianisismi Ilid, affascinati dalal letteratura lovecraftiana, come testimonia il titolo “The Shadow Over Arkham”, anche se appare evidente che la band ha unito il racconto “The Shadow Over Innsmouth” e la città di Arkham di svolgono la maggior parte delle vicende narrate dal solitario di Providence. Il disco è prodotto da Carlo Bellotti dei GF93 e da Alessandro Paolucci dei Raw Power.
L’iniziale “Envenomation” mette in mostra subito le caratteristiche del sound degli Ilid, basato sulla splendida voce di Natascia e su aperture di chitarra progressive e melodiche. La melodia è il vero punto forte della band, la quale ha un senso straordinario per armonie che hanno un afflato quasi sacrale, mistico, solenne, come potrebbe esserlo quello di “Zombie” dei Cranberries. Chiaro esempio è la successiva “Sacred”, stupenda nel suo saper disegnare paesaggi intimi ma allo stesso tempo ricchi di forza e di feelings.
Ecco la parola chiave, la musica degli Ilid ha feeling, mette i brividi, scava dentro l’anima, fa venire la pelle d’oca.
Il platter è di quattro pezzi, completati da “The Grief”, ulteriore esempio di quato detto, anche se la band mostra in questo pezzo sprazzi di sound più duro e ritmato. Il chitarrista Ronny sciorina un riff che non può non entrati in testa.
La conclusiva “Encore” sembra un pezzo dei Deftones con voce femminile, mantenendo le emozioni della band di Chino Moreno così come dipinte su “White Pony”, anche se con un gusto melodico forse più europeo.
Gli Ilid sono una band decisamente sopra la media, capace di composizioni veramente molto belle. Non userò la parola capolavoro per questo Ep né darò un voto eccellente. Aspetterò il full-lenght e salderò il mio debito.
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