Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2021
Durata:53 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. STOP
  2. IN THE DARK
  3. WHERE DO WE RUN
  4. TWENTY-THREE
  5. FOR YOUR HEART
  6. WE BELONG
  7. MY OCEAN
  8. BODY AND SOUL
  9. THE PASSENGER
  10. STRANGER TO ME
  11. YOUR BEAUTY

Line up

  • Richard Andermyr: vocals, guitar
  • Jan Johansson: drums
  • Jonas Melin: bass
  • Tobias Jakobsson: guitar

Voto medio utenti

Non ho ricordi particolarmente nitidi di “Out of the darkness”, albo di debutto dei Rian, ma ho l’impressione che per una volta non sia colpa della mia ormai ottenebrata memoria, che aveva catalogato gli svedesi tra i gruppi tutto sommato “trascurabili”.
Ascoltando “Twenty-three”, primo frutto discografico della partnership con la Frontiers Music, l’idea di avere a che fare con un importante step-forward nella carriera dei nostri prende corpo in maniera assai risoluta, confermando quello che gli stessi protagonisti dell’opera definiscono una sorta di versione 2.0 del loro suono.
La tipica sensibilità scandinava applicata a dogmi espressivi statunitensi risulta in questo caso piuttosto consapevole e ispirata, in un miscuglio di muscoli e sentimento ben congeniato e capace di assorbire felicemente stimoli artistici da Europe, Treat, Dokken, Winger e Survivor.
Difficile non rimanere favorevolmente impressionati da come i Rian (ri)percorrono i sentieri aurei del class-metal californiano in “Stop” e nella title-track del disco (appena meno efficace, sempre in ambito metallifero, la comunque gradevole “The passenger”), dal buongusto passionale trasmesso a “For your heart” o ancora dal modo in cui il quartetto tratta le atmosfere più immaginifiche del melodic hard-rock yankee nella Journey-escaIn the dark”, in “We belong”, nella sbarazzina "Body and soul” e nella contagiosa “Stranger to me”, una sorta di connubio Survivor / Hardline.
Il tocco vagamente “attualizzato” concesso a “My ocean” e “Your beauty” rivela una discreta propensione anche in questo specifico ambito stilistico, esigente però di una superiore scaltrezza e ruffianeria espressiva.
Riservando in conclusione, nel rispetto di un classicissimo dulcis in fundo, una speciale menzione d’onore per la crepuscolare “Where do we run”, intrisa di un pathos tangibile e persistente, stavolta inseriamo i Rian tra le tante eccellenze del rock nord-europeo, con “Twenty-three” già molto convincente e tuttavia verosimilmente ancora in cerca della definitiva valorizzazione.
Recensione a cura di Marco Aimasso

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.