Copertina 7

Info

Anno di uscita:2021
Durata:24 min.
Etichetta:Regain Records

Tracklist

  1. SOLITUDINE
  2. PUGNALE E ARDORE
  3. MORTE NELLA FEDE
  4. UN POSTO

Line up

  • S.S.: vocals
  • S.M.: guitars
  • M.S.: bass
  • F.C.: guitars
  • A.F.: drums

Voto medio utenti

Come si fa a non rimanere istantaneamente affascinati da “Nero omega”? Impossibile, almeno se come il sottoscritto amate la storia del cinema horror italiano (l’assonanza con “Buio omega”di Joe D'Amato è inevitabile), il doom, la psichedelia e la migliore scuola dark-prog del nostro favoloso Belpaese.
In questo Ep dei Neromega s’incontrano tutte queste intriganti suggestioni e scoprire che se non fosse stato per la Regain Records che l’ha ristampato (l’opera in origine era uscita solo in cassetta), forse non avrei mai fatto la “conoscenza” con questo validissimo gruppo romano, mi costringe a “riflettere” ancora una volta su quante eccellenze sotterranee facciano fatica a emergere in questo nostro congestionato e frenetico rockrama contemporaneo.
Formato da musicisti esperti e molto competenti (nei cui curricula spicca il nome degli Spiritual Front) i cinque capitolini affidano a questi ventiquattro minuti di pura tensione espressiva la loro feroce passione per Black Sabbath, Pentagram, Museo Rosenbach e Balletto di Bronzo, non a caso, omaggiati con una densa e caliginosa versione di “Un posto”.
Il cantato in madrelingua accentua il senso di angoscia, spleen ed estraniazione trasmesso da “Nero omega”, aperto da una “Solitudine” che rimanda proprio al morboso e delirante concetto di “Eros e thanatos” così vividamente illustrato da Aristide Massaccesi nel suo controverso film del 1979.
Pugnale e ardore” e “Morte nella fede” sono due altri coaguli di pulsante e ipnotica oscurità, istoriata da vertigini lisergiche, utili a sfuggire dal rigido schematismo che caratterizza (e spesso affligge) il genere.
Il giudizio “definitivo” rimane per forza di cose sospeso fino al momento in cui i Neromega decideranno (e avranno la possibilità) d’impegnarsi in una prova discografica maggiormente corposa, ma con tali premesse, l’attenzione nei loro confronti non può che essere molto vigile e fiduciosa.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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