Riordiniamo le idee:
- lavoro proveniente dalla
Redefining Darkness Records: hai già ottenuto la mia attenzione
- Copertina intricata, colorata dal gusto retrò opera di
Lucas Korte: hai alimentato la mia curiosità
- Premo play ed esce del buon death metal: mi avete convinto
Opera prima per il duo proveniente dal Rhode Island che opera sotto il moniker
Stench Collector (
Shawn Chouinar dalla batteria e
Mark Pechak alla voce e agli strumenti),
“Effluviatorium du jour” è un interessante EP di sei canzoni di death metal ispirato alla vecchia scuola statunitense con influenze riconoscibili in
Cannibal Corpse, Autopsy, Mortician e
Morbid Angel con tematiche che traggono linfa dalla paura, dalla follia, dalla sempre più decadente società e dagli – un classico – episodi sanguinari/sanguinolenti.
Il contenuto di
“Effluviatorium du jour” è decisamente di discreta fattura, il suono è bello pieno (incredibile a dirsi ma si sente bene il basso vibrante che affetta l’aria con regolarità) e grasso e le danze aperte dalla cadenzata e morbosa (nel senso floridiano del termine) “
Gutworm” permettono all’ascoltatore di entrare rapidamente in sintonia con la proposta musicale degli
Stench Collector.
Con la successiva
“Bile container” la band ci fa ascoltare qualche passaggio più veloce rispetto alla canzone precedente, passaggi che sembrano esser un po’ troppo forzati all’interno di una traccia in cui le parti cadenzate convincono maggiormente.
“Eye sockets maggots” e “
Carrion cellar” sono più dinamiche e trasmettono un maggiori sensazioni di potenza pur rimanendo piuttosto canoniche nella struttura; la furia è l’elemento che le contraddistingue, puntando al “classico assalto frontale” piuttosto che sul registro decadente.
Pur ammettendo che ho preferito i passaggi più contorti e sulfurei a quelli più diretti,
“Effluviatorium du jour” è un prodotto che non deluderà chi frequenta abitualmente gli angoli nascosti del Death Metal e che ci dimostra – se mai ce ne fosse davvero bisogno – che l’underground americano è sempre in fermento.
Come si suol dire in questi casi: attendiamo ulteriori sviluppi.
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