Copertina 7

Info

Anno di uscita:2021
Durata:43 min.
Etichetta:AFM Records

Tracklist

  1. BURN IN HELL
  2. ARMAGEDDON
  3. SLAVES OF BABYLON
  4. FORGED IN METAL
  5. CHAINS OF FURY
  6. EVIL SOUL
  7. PATH TO THE UNKNOWN
  8. MASTER OF PAIN
  9. INSANITY
  10. THE INEVITABLE END

Line up

  • Kenny Boufadene: bass
  • André Holmqvist: drums
  • Henrik "Hank" Stenroos: guitars
  • Samuel "Sam" Nyman: vocals

Voto medio utenti

Attivi da venti anni precisi, i Manimal hanno ormai sicuramente consolidato l’esperienza necessaria per comporre un disco puramente heavy metal capace di divertire e coinvolgere. Seppur il loro debutto “The Darkest Room” risalga infatti al 2009, i precedenti demo rilasciati precedentemente lasciavano già presagire ciò che si sarebbe poi evoluto. Altri tre anni sono passati dal precedente “Purgatorio”, che a sua volta era stato pubblicato tre anni dopo da “Trapped In The Shadows”. Diciamo che, in un’ottica dedicata puramente al lato compositivo, è il lasso temporale ideale per non avere delle canzoni magari buone, ma che risentino di un’eccessiva fretta nel songwriting, con tutte le dovute eccezioni del caso.

Riprendendo un po’ il discorso iniziato dai Grave Digger a inizio anni 2000, quando la vena compositiva di questi ultimi stava lentamente esaurendosi, ma anche dei richiami ai Saxon del post “Unleash The Beast”, i Manimal si sono fatti strada fino al 2021 con “Armageddon”, che si presenta come un disco che girerà per molto nei lettori CD (o playlist musicali) di tutti coloro che cercano un heavy metal melodico ma allo stesso tempo rabbioso.

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“Burn In Hell”, “Evil Soul”, o l’incazzatissima “Burn In Hell” sono state progettate per non lasciare nessun prigioniero, fra riff una volta cadenzati e un’altra volta più con il piede sull’acceleratore, ma che in quanto al fattore coinvolgimento funzionano senza ombra di dubbio. I vari uh! ah! Di “Chains Of Fury” risultano forse eccessivamente pacchiani, e neanche “Master Of Pain” non riesce mai veramente a decollare, complice un mid tempo non riuscitissimo, e che concentra la sua attenzione per la maggior parte sulle note alte toccate da Samuel Nyman. Questo però non va a intaccare le varie “Forged In Metal” o la Titletrack, con tocchi melodici nei ritornelli da restare in testa per più e più giorni. Se poi il problema dei Manimal nei precedenti dischi era un calo nella seconda parte del disco, questo qui non accade, poiché “Insanity” e soprattutto “The Inevitable End” possono definirsi tutto tranne che riempitivi, con degli inserti di tastiere che ben si sposano con i pezzi appena descritti.

Vivete di Judas Priest o Primal Fear? Allora “Armageddon” rientrerà sicuramente nella lista dei vostri dischi dell’anno, e che sarebbe un crimine lasciarsi scappare. I Manimal continuano a maturare, e chissà che sorprese ci riserverà il futuro. Intanto rischiaccio play..

Recensione a cura di Francesco Metelli

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