Terzo album per gli indiani
Shumaun, combo nato intorno al mastermind
Farhad Hossain e che, in questo terzo capitolo della loro storia discografica, si fanno accompagnare da una pletora di batteristi, alcuni dei quali molto noti (
Thomas Lang, Mark Zonder, Leo Margarit dei Pain of Salvation e tanti altri).
L'album, "
Memories & Intuition" è collocabile nel cestone del prog-metal, ma ne coglie una sfumatura melodica; non faccio fatica ad affibbiargli come padrino putativo un certo "
Images and Words", ma la pasta sonora è sicuramente differente (e ci mancherebbe altro!), pur mantenendo un buon equilibrio melodia/tecnica esecutiva. I nostri non disdegnano peraltro escursioni in territori più hard rock, a volte somigliando ai Winery Dogs, a volte a qualcosa di più street, a volte ai Threshold... Può questo coniugarsi con il prog metal? Beh, perché no...
I brani interessanti non mancano affatto, e forse lo scoglio un po' più grande (per me) è proprio la voce di
Farhad, che ha un timbro nasale che non mi fa impazzire. Tecnicamente ineccepibili, i compagni di viaggio del nostro Hossain completano con ordine un compito ben scritto, forse un filo mancante nell'originalità, e che (sempre secondo me) necessiterebbe di un cantante diverso.
Qui in calce, come sempre, alcune tracce prese dal Tubo. Fatevi una vostra idea, sicuramente gli ingredienti non mancano.
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