Copertina 8

Info

Anno di uscita:2021
Durata:60 min.
Etichetta:Napalm Records

Tracklist

  1. WHISPERS
  2. CRYSTALLIZED
  3. CAN'T GET YOU OFF OF MY MIND
  4. DARK TIMES
  5. THIS ONE'S FOR YOU
  6. FORGOTTEN
  7. SHARP TEETH
  8. HELL
  9. TORN IN TWO
  10. SAID & DONE
  11. CLARITY

Line up

  • Oskar Logi Agustsson: guitar, vocals
  • Alexander Orn Numason: bass, backing vocals
  • Stefan Ari Stefansson: drums

Voto medio utenti

I The Vintage Caravan non ci deludono mai. Da quando sono emersi dalle lande ghiacciate dell'Islanda, hanno progredito nel loro percorso senza pause o esitazioni. Questo "Monuments" è il loro quinto album in dieci anni di carriera e ci mostra non solo una band in forma e pienamente consapevole dei propri mezzi, ma anche un songwriting fortemente focalizzato e maturo sotto tutti i punti di vista.
Lo stile è quello che ben conosciamo: un hard rock teso ed energico con forti radici negli anni '70 ma attualizzato da una intensità moderna. Qualche colorazione stoner-bluesy, cenni di psichedelia heavy, spolverate metalliche, mood lievemente progressivo, il paragone più appropriato è quello con nomi quali Spiritual Beggars, Band of Spice, Grand Magus, tanto per rimanere in zona nordica.
Ciò che caratterizza il trio è l'abilità nel differenziare i singoli brani restando coerenti con la propria attitudine, la fantasia del riffing superiore alla media, l'eccellente voce rock di Oskar Logi Agustsson e la grande energia da "good vibrations" che riescono a trasmettere. Formazione che è riuscita a costruirsi nel tempo una identità perfettamente riconoscibile ed autonoma, pur rimanendo fermamente legata ai canoni classici del rock.

Undici brani, tutti degni di nota e senza filler o ripetizioni. Una parte orientata verso un hard rock deciso e leggermente stonerizzato (vedi Graveyard o Horisont), con sventagliate di riff coinvolgenti e ritmiche energetiche ("Whispers", "Crystallized","Sharp teeth") senza dimenticare quel piacevole retrogusto melodico e catchy che gli islandesi sanno utilizzare benissimo. In altri episodi scopriamo sfumature diverse, come il classic-hard settantiano di "Can't get you off my mind" dal gustoso ritornello radiofonico o il cipiglio austero e darkeggiante in "Dark times", traccia dai connotati neo-doom molto iperborei con una spolverata di vecchia nwobhm.
Con suoni cristallini e grinta da rockers veterani, questa formazione dimostra che si può produrre qualità e fantasia pur rimanendo saldamente entro canoni ben consolidati. Non innovatori, ma eccellenti artigiani del rock.
Gli otto minuti di "Forgotten", ad esempio, hanno la conformazione di una lussureggiante cavalcata sospesa tra un rock molto heavy ed ambizioni psico-prog. Un pezzo sapientemente elaborato e ricco di sfumature, che testimonia la padronanza strumentale sempre più marcata del trio (ottimo il solismo di Oskar) nonchè la venatura romantica che affiora spesso nei lavori di questa band. Una indole sentimentale che trova pieno compimento nelle due ballate presenti: la dolcissima "This one's for you", una vera e propria love-song da dedicare alle persone più importanti della propria vita, e la più complessa e malinconica "Clarity" dal timbro folk-progressivo molto Zeppeliniano.
Altro momento che profuma di anni '70 è l'agrodolce "Hell", costruita intorno ad un riff insinuante e passaggi melodici ariosi, mentre "Torn in two" e la torva "Said & done" vantano un tocco di acidità fumosa e groove stoner sul genere di ASG o dei già citati Graveyard.
Canzoni tese, solide e ben riconoscibili, il marchio di fabbrica dei ragazzi di Rejkiavik.

I The Vintage Caravan ci consegnano un disco che è un arcobaleno di colori rock. La loro crescita si conferma capitolo dopo capitolo ed ora vanno considerati come un nome di punta del panorama hard & heavy contemporaneo. Restauratori sonici, ridanno vividezza e grinta a schemi del passato con attitudine moderna. Disco da hard-rockers duri e puri.

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