Caro
Udo, io ti voglio bene, perché ti ho sempre apprezzato per la tua dedizione alla causa metallica fin dai tempi degli
Accept, ma stavolta hai toppato come direbbe il
Massimo Boldi dei tempi d’oro.
Purtroppo si, e mi dispiace scrivere queste righe, perché ero tutto contento di ascoltare il tuo nuovo album con una copertina che già prometteva bene, ed invece dopo un paio di ascolti si è rivelata una delusione.
Occorre fare una premessa, superficialmente l’album è perfetto; bei suoni, la produzione massiccia e pulita rende nitido ogni strumento e il nostro ha dei validissimi musicisti, anche il suo figliolo dietro le pelli se la cava egregiamente, ma quello che manca sono le canzoni.
Credetemi mi duole molto ma questo disco non mi ha convinto, ad un primo ascolto pensavo fosse un mio stato interiore che non me lo facesse apprezzare come si dovrebbe, ma al secondo la noia pareva sopraggiungere; dov’erano le emozioni, la partecipazione l’orgoglio metal? A saperlo dove si sono perse.
L’opener priestiana “
Fear detector” con quel suo ritornello e i suoi riffing d’acciaio mi aveva fatto emozionare come il solo melodico e perfetto per un brano del genere; altro brano di spessore è il mid tempo successivo “
Holy invaders” con quel riff tagliente come una lama e il coro insistito che ho idea che dal vivo farà sfracelli.
Poi, il buio, già, perché l’album sembra avvitarsi su se stesso, troppi tempi medi, sembrano fatti col pilota automatico; “
Kids and guns” e quello che avrebbe dovuto essere un nuovo inno d’intransigenza nella fede del metallo come “
Metal never dies” sembrano girare a vuoto.
L’unico momento veramente grintoso è con “
Like a beast” dove la band accellera e sfoderano tutti una prestazione da urlo, il buon
Dirkschneider si sgola in questo brano e il solo è fiammante, un altro pezzo dove il nostro tocca le corde dell’emozione è la ballad acustica “
Don’t wanna say goodbye”.
Il resto non si salva, perché a mio modesto parere non ha senso riempire con troppi filler ben sessantotto minuti di disco, sarebbe stato forse meglio farlo più corto e con migliori idee.
Peccato, veramente un peccato, un disco che nonostante tutto non entra, non fa breccia a livello emotivo, mi dispiace ma la sufficienza è assolutamente lontana, da uno come il piccolo/ grande tedesco mi sarei aspettato di più.