Secondo album per gli svedesi
Dreamland, formazione di Gothenburg, che come nel caso del loro esordio ("Future´s Calling" del 2005) si avvale dell'aiuto, per la produzione, di Andy LaRoque e di Joacim Cans, che certo fanno un ottimo lavoro, ma che non possono tramutare certo in oro tutto ciò che toccano. Un potere, questo, che aveva il solo Re Mida.
"Eye For An Eye" si rivela, infatti, un buon esempio di Power Metal Melodico, ben suonato ed altrettanto ben cantato dal bravo Jake E (per un brevissimo periodo nei Dream Evil), ma che nulla toglie e sopratutto nulla aggiunge a tanti prodotti simili, ed un brano derivativo qual'è "Reverse Deny" ne è la perentoria dimostrazione.
Diversi gli episodi che scorrono via in maniera tutto sommato anonima, e si distaccano da questo trend solo le vivaci "Carousel of Pain" e "Heavenly Designed", la grintosa "Revolution In Paradise" (che comunque negli intrecci vocali richiama i Kamelot di "March Of Mephisto"), ma anche l'accattivante "Children of Tomorrow", dal buon tiro e dalle discrete melodie.
Non è ovviamente colpa dei Dreamland se il genere, soprattutto dalle loro parti, è inflazionato, ma anche loro fanno fin troppo poco per farsi notare.
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