Copertina 8

Info

Anno di uscita:2021
Durata:43 min.
Etichetta:Sneakout Records / Burning Minds Music Group

Tracklist

  1. ANYMORE
  2. BAD SISTER
  3. DRIVE ME TONIGHT
  4. GLORY
  5. JOHN DALLAS
  6. LOVE NEVER DIES
  7. DANCING ALL NIGHT
  8. I’LL BE WAITING
  9. SHINE ON
  10. LOVERS
  11. WASTED

Line up

  • John Dallas: vocals, rythm guitars
  • Tom Angeles: guitar
  • Black Sam Carbo: bass
  • Andy Palermo: drums, keyboards

Voto medio utenti

Il revival ottantiano continua imperterrito in molti settori musicali e le ragioni di un fenomeno che non accenna a esaurirsi forse non sono solo da ricercare nella “nostalgia” di coloro che quegli anni li hanno vissuti o in una crisi creativa comunque abbastanza diffusa.
La voglia di “spensieratezza”, anche se magari illusoria e temporanea, è verosimilmente da annoverare tra le principali cause della succitata situazione, e qualora, nello specifico, non siate ancora “guariti” dalla sindrome “Rock of Ages”, il mio consiglio è di non trascurare il secondo full-length di John Dallas, cantante e musicista italiano innamorato dell’epoca aurea del Sunset Strip.
Il difficile, in tali circostanze, è risultare credibili e non scadere nella parodia di un una “scena” che ha visto Motley Crue, Poison, Skid Row, Ratt e Quiet Riot tra i principali protagonisti.
Love & glory” (titolo molto affine alle intenzioni della nostra webzine …) è tutt’altro che una forma di sterile emulazione e fin dal primo contatto rivela l’attitudine spontanea e istintiva di un bad boy of R n’ R (con un animo sensibile … vedi le ali angeliche con cui è raffigurato nella front-cover …) capace di mescolare ad arte adrenalina, sfrontatezza e melodia, supportato nell’impresa da musici altrettanto ispirati e preparati (il funambolico chitarrista Tom Angeles, il bassista Black Sam Carbo e il batterista Andy, noto anche per la militanza negli Speed Stroke).
Nei quarantatré minuti dell’opera troverete un po’ di tutta quella bella “robetta” con cui ogni estimatore del genere ama trascorrere il suo tempo di qualità, magari fantasticando che il contenuto del disco sia la colonna sonora delle sue scorribande sulle highway californiane, a bordo di una decapottabile con una maggiorata bionda al suo fianco.
Un’immagine densa di “retorica” che nonostante tutto appaga e diverte, soprattutto se poi l’openerAnymore” pulsa istantaneamente nei sensi, i party-metalBad sister” e la viziosa “Drive me tonight” (qualcosa tra Alice Cooper e Poison) scandiscono i loro cori adescanti o “Glory” illanguidisce l’atmosfera con la sua melodia viscosa, così splendidamente al limite del kitsch.
L’autocelebrativa “John Dallas” mesce con buongusto, ma senza particolari scosse, AC/DC e Kiss, mentre “Love never dies” rivela il lato più chic-oso del nostro, in grado di assorbire gli insegnamenti di Journey e di certi Van Hagar nel suo bagaglio espressivo.
L’ombrosa “Dancing all night” irrompe con la carica emotiva di un altro palese highlight del programma, seguita dalle sfumature glitterate di “I’ll be waiting” e dalla romantica “Shine on”, non troppo lontane dal poter essere collocate anche loro tra i momenti migliori di un albo in ogni caso privo di controindicazioni.
Eh già, perché anche la seducente “Lovers” e la scorbutica “Wasted” bruciano di un feeling autentico e intenso, scacciando con forza il rischio di manierismo, costantemente in agguato in questi contesti.
Insomma, come già affermai ai tempi dell’esordio “Wild life”, il nome di John Dallas merita un’enorme considerazione da parte di chi ritiene che al cospetto di una mole così imponente di “buone vibrazioni” si possa anche fare tranquillamente a meno dell’innovazione.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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