Uscito per
Blood Harvest,
“Raytraces of death” del duo canadese dei
Perilaxe Occlusion è uno di quei lavori sfaccettati che mostrano spunti interessanti pur inserendosi nel corposo esercito di coloro che suonano OSDM.
Nonostante la recente formazione (esistono dal 2020) i canadesi dimostrano di sapersi destreggiare abilmente fra le insidie insite nella riproposizione di sonorità e schemi ampiamente conosciuti dall’audience metallica, proponendo un death metal di chiara matrice statunitense nel quale possiamo riconoscere influenze eterogenee che spaziano dai rallentamenti in pieno
Autopsy-style passando per
Tomb Mold fino ai
Cannibal Corpse.
Le tre canzoni presenti in questo EP hanno una durata importante che supera abbondantemente i sei minuti l’una, questo permette ai Perilaxe Occlusion di poter gestire come meglio preferiscono i tempi dilatati delle parti più doom oriented alternandoli – con estrema fluidità è bene dirlo – con le accelerazioni dominati dalle ritmiche più serrate.
Queste ultime danno l’idea di esser sul punto si scoppiare in mille direzioni diverse, ma la band riesce a contenerle e ricondurle a senso compiuto nell’economia della canzone in quello che può esser facilmente riassunto come “caos organizzato”.
La produzione non eccede nella distorsione dei suoni rimanendo piuttosto pesante, il che ci permette di apprezzare sia i passaggi più chiusi che quelli più magmatici e “paludosi”.
A questo punto non ci resta che attendere il debutto sulla lunga distanza che, con queste premesse, si preannuncia succoso.
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