Uscito in Europa più di un anno addietro, " Out Loud " degli sloveni ( si, avete letto bene, Slovenia ) Naio Ssaion, è stato snobbato da moltissimi ed ingiustamente criticato da alcuni. Personalmente ho apprezzato moltissimo la prestazione del sestetto dell'est Europa, ed ho deciso di recensire il loro debutto - seppur con ritardo -, dando così la possibilità all'audience di EUTK di conoscere una band davvero interessante e promettente. Il gruppo ha un enorme pregio, cioè quello di riuscire a combinare più stili anche all'interno di una singola canzone, senza per questo risultare dispersivi oppure, cosa ben più fastidiosa, esageratamente pretenziosi. Così facendo riescono ad attirare su di essi, le attenzioni di più fazioni di fans; infatti, nelle tredici tracce presenti in questo disco, ecco che si trovano spunti interessanti ed appetitosi per chi mastica gothic rock, così come per chi è più avvezzo al nu metal, oppure al rock alternativo ed al folk. Quest'ultimo genere è ben rappresentato dall'ottima prova di Rok Kolar, il quale non è un semplice orpello messo lì per darsi un tono, nononono signori, molti brani poggiano sul riffing ( passatemi il termine ) di questo violinista indemoniato, che sciorina tutto il suo talento nella tumultuosa " Bow Link In E Minor ". Il disco si apre con " Static ", poderosa opener debitrice dei nostrani Lacuna Coil: riffs graffianti che " portano " il pezzo, impreziosite dalle vocals leggiadre ed ammalianti della bella Barbara Jedovnicky. Un buon biglietto di presentazione, prontamente seguito dalla più catchy " The Mirror ", canzone che presenta un chorus da brividi. Le atmosfere si fanno più dance oriented in " Teen ", dove l'industrial amoreggia segretamente con la pop music, mentre " N. SS " avrebbe potuto spopolare tranquillamente su Mtv, grazie ad un parco melodie da applausi. Scorie di un certo tipo di nu metal ( diciamo sulle coordinate dei Professional Murder Music ), colano fuori durante " Shut Up ", il brano più in your face dell'intero disco. Altra dose di melodie ruffiane ( con tanto di break rappato ) ci viene elargita con " Blah Blah ", seguita a ruota dall'elettronica " Blind Date " e da una " Can't You Hear " che sembra uscita da " Comalies "... Il disco chiude i battenti con la delicatezza di " Out Of The Great Book Of Fairytales ", un brano davvero sospeso tra sogno e realtà, in un tripudio di emozioni. Che dire? " Out Loud " è secondo il mio modesto punto di vista, un bel disco di metal moderno, infettato con gusto da influenze pop, che non abbassano assolutamente la qualità finale dei brani proposti. Ora sta a voi, andate alla ricerca di questo piccolo gioiellino, poi mi ringrazierete ( almeno spero ).
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?