Giusto una settimana fa si sono esibiti all'edizione del
Keep It True di quest'anno, ribattezzata
Rising per l'occasione.
Era dai tempi di
The Time of No Time Evermore di
fratello & sorella Lemouchi che la
Ván Records non piazzava un colpo del genere! Stiamo parlando, ovviamente, del primo album in studio targato
The Devil's Blood. Che, pur avendo delle sonorità non propriamente estreme, riusciva ad ammaliare l'ascoltatore con delle tematiche occulte...
Un intro vagamente 'filthiano', intitolato "
Manbelyst", ci conduce all'ascolto del sorprendente album di debutto di questo quintetto tedesco - dedito a un oscuro heavy metal - che già aveva esordito, nel 2019, con un EP intitolato semplicemente
The Night Eternal.
Le prime impressioni date dai suoni facevano pensare a una produzione con le chitarre a sovrastare tutto. Un po' quello che accade quando si ascolta per la prima volta (o in modo distaccato) un certo
Piece of Mind! La voce, invece, in alcuni frangenti, pare ricordare quella del cantante degli spagnoli
Héroes del Silencio:
Enrique Bunbury. Seppur meno dotato, col procedere degli ascolti si rivelerà anche lui un ottimo incantatore...
Il primo colpo sparato colpisce subito nel segno! "
Elysion (Take Me Over)", benché sia stato scelto anche in occasione dell'annuncio del disco, è sì facilmente memorizzabile ma non è che sia proprio un brano banale. Pur avendo un tempo di batteria basico, presenta uno sciorinamento di assoli tipici della NWOBHM. Il mood sarà, a larghi tratti, questo per tutto il disco. Come accade anche nella successiva "
Cloaked in Darkness", in cui il suo incedere poi si propaga in quella medesima direzione... Non a caso termina con un "again"!
"
Son of Sin" - proposta curiosamente ad una settimana dall'uscita - risulta essere il pezzo più lungo dell'intero lotto. Ritmata al punto giusto, alterna cavalcate infarcite di grandiosi assoli e stacchi su cui
Ricardo piazza le sue strofe, a tratti aggressive a tratti lamentose.
A seguire si trova la traccia più corta del disco! Animata dalla ritmica di
Henry e dal solismo di
Rob, "
Deadly As a Scythe" si dipana in modo più 'sfuggente' rispetto a quanto ascoltato finora. Quasi come se fosse stata messa lì per concludere un capitolo... A proposito: è finito il lato A.
È il turno di "
Shadow’s Servants", uscita come come singolo anticipatore all'annuncio della firma del contratto, e qui riproposta in una veste leggermente ripulita e più coinvolgente. Il brano ha un andamento vagamente 'cavallerizzo', in cui le ritmiche presentano sempre quel suono angusto coperto da un profluvio di assoli limpidi. Proprio come accadeva all'inizio, un riff sostenuto ci ricondurrà alla serrata!
"
Prison Flesh", invece, parte spedita presentando un indemoniato vocalist sul drumming preciso di
Aleister. A condurre i giochi, però, sono ancora le chitarre di
Rob & Henry, senza comunque disdegnare il lavoro al basso del biondo
Jones. Ma, il protagonista rimane un
Ricardo più 'allupato' del solito!
"
Closeness in Suspension" pare ammantare di dark il tutto... Poi, a un certo punto, ha un intermezzo che, per un attimo, ci catapulta direttamente negli anni ottanta. Le sonorità sono quelle che dal nulla riescono a trasportarci chissà in quale mondo fantastico. Una volta finito 'il volo' si torna a terra con una carica maggiore...
Cosa c'è di meglio di una title track in chiusura?! È "
Moonlit Cross" - dalla durata palindroma - a mettere il sigillo, con le sue svisate e il rullare costante di
Aleister. Semplice il giusto, come dovrebbe essere di norma in un disco di puro heavy senza tanti fronzoli di sorta e con il più classico dei finali...
Volendo trovare degli appigli per descrivere la loro musica ci si può voltare verso quelle band che, col nascere del genere, cercavano di distinguersi con un suono sì scarno ma anche in qualche modo sinistro. Lo stesso che proponevano i vari
Satan,
Angel Witch e, a loro modo, i
Demon. Ovviamente con una carica diversa e con propositi meno pruriginosi, ma più distaccati e con un gusto del tutto personale. Il che ci porta a dire che, per loro, sarà difficile fare di meglio in futuro. Nella speranza ci riescano alla grande, facciamo partire per l'ennesima volta la traccia introduttiva!
Le 3 bombe del disco > "
Cloaked in Darkness" - "
Deadly As a Scythe" - "
Closeness in Suspension"