Equamente ripartiti tra Danimarca e Turchia, i deathster Hyperdontia che già avevamo ritrovato in occasione dello split con i Mortiferum escono oggi in solitaria con il loro secondogenito "Hideous Entity" con il patrocinio della Dark Descent Records: pur non reinventando la ruota del death metal, il gruppo in questa sede è autore di un death fatto secondo i crismi del genere e perfettamente bilanciato tra le parti più tirate ben sottolineate dal blast beat e stacchi groovy e doomy dove l'headbanging vira verso ritmi più cadenzati dove spicca il riffing affiatato delle asce di Mustafa Gürcalioğlu e Mathias Friborg, quest'ultimo ottimamente impegnato anche dietro al microfono con risultati più che soddisfacenti. Gli Hyperdontia mettono in luce anche un buon gusto melodico nella scelta delle armonizzazioni dei brani, come ad esempio "Beast Within" piuttosto che negli arpeggi sinistri e nei frangenti più decadenti di cui possiamo trovare traccia in canzoni come "Grinding Teeth", "Impervious Veil" oppure "Wretched Mockery Of Creation", dove oltre all'ottimo lavoro di cesello delle chitarre balza all'orecchio anche il prezioso e versatile lavoro svolto dal basso che non si limita a sequire pedissequamente la strada tracciata dalle chitarre ma ci mette molto del suo per dare maggiore profondità e spessore alle canzoni del disco. In 39 minuti di musica preparatevi per un viaggio sulle montagne russe del death metal che vi faranno toccare vette adrenalina quando gli Hyperdontia premono sull'acceleratore e spingono con blast, riff velocissimi e d-beat, salvo poi farvi riprendere un po' di fiato con rallentamenti oscuri prima di riprendere la corsa ancora più veloci di prima.
"Hideous Entity" non sarà un capolavoro del genere ma si tratta sicuramente di un buon lavoro fatto con passione, capacità e una discreta dose di isprazione che vi accompagnerà senza particolari momenti di noia per i quaranta minuti della sua durata.
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?