Eccomi qui a trattare il secondo, nero vagito della bestiale creatura
Morguiliath, il primo sotto le blasfeme insegne dell’icona estrema Osmose.
One man band nata per volontà di tale
Rats, questa formazione è dedita al culto più puro della nera fiamma.
La proposta musicale è un black metal nella sua forma più primigenia, nessuna melodia tranne in sporadici casi, influenze dedite al thrash metal estremo che fu e tanta devozione a braghe di zolfo.
La produzione è sic et simpliciter scarna, volutamente di bassa produzione ma genuina, perché meno artificiosa nel risultato.
La titletrack è pregna di un’atmosfera malsana, con il factotum che recita una litania registrata al contrario per ingraziarsi qualche demone forse; il disco parte con il secondo brano “
Pass away” che è un concentrato puro di black/ thrash metal con riffing a grattuggia, tempi veloci ed urla strazianti con all’interno cambi di tempo più lenti e riffing del più onesto old school black metal.
“
Ad mortem festinamus”, inizia con arpeggi dissonanti ed un mid tempo ben realizzato per poi ecco arrivare la sfuriata in blast beats con le classiche chitarre a zanzarina ed il nostro che urla in lingua madre; i riferimenti sono chiari verso la seconda ondata black scandinava per l’intransigenza.
“
Venom and vomit”, scelta come singolo ha un’atmosfera sinistra, maligna con orchestrazioni sullo sfondo e percussioni per poi deviare in un black/ thrash con riferimenti darkthroniani.
Gli ultimi due brani proseguono la stessa formula con in più nella traccia conclusiva l’ospitata di
Meyhnach dei
Mütiilation; secondo me sarebbe stato più consono accorciare questi brani perché a mio modesto parere avrebbero sortito un risultato migliore.
Buona prova per questa creatura maligna francese, consigliato agli amanti del metallo nero più intransigente ed allergico alle mode.
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