I
Sacrificium Carmen, sono uno dei gruppi più interessanti dell'ultima ondata di bands finlandesi e questo
"Nekrognosis - Avain Varjoihin" è il loro terzo album (senza contare anche un three way split in compagnia di
Sarkrista e
Malum) ... alla fine della recensione del loro precedente "Hermetica" del 2018 scrivevo
"Sono ancora un po' acerbi ma manca poco alla definitiva maturazione ... "
Che sia finalmente arrivata questa attesa maturazione? Sinceramente me lo auguravo, ma, dopo ripetuti ascolti dell'album non redo di esserne sicuro ... insomma, diciamocelo chiaramente, a livello formale quest'album ha tutto al posto giusto, partendo da un songwriting solido e di spessore come in "Azrael", con continui rimandi ai padri padroni del black finlandese come in (Horna su tutti), una discreta perizia tecnica, un buon gusto melodico, la giusta freddezza e l'immancabile idioma in lingua madre , ma, c'è un qualcosa che non mi convince fino in fondo ... ovverosia la generale indifferenza provata alla fine di ogni ascolto . Non posso dire né che ero "schifato" né tantomeno entusiasta, semplicemente schiacciavo play in maniera automatica, per vedere se trovavo conferme in un senso o nell'altro ... Probabilmente un sentimento così neutro e indifferente nei confronti di un album è addirittura peggio del suo rifiuto, ma non sarebbe giusto parlare in maniera negativa di
"Kekrognosis - Avain Varjoihin" semplicemente si potrebbe dire che il quintetto di Tampere ha sprecato un'occasione importante, fidandosi troppo del proprio "mestiere" e dando poco spazio all'istinto e al cuore. Con un'amara sensazione di delusione e disincanto non mi resta che promuoverli, ci mancherebbe altro, ma "i ragazzi hanno grandi possibilità, peccato che non si applicano fino in fondo" ...
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