I
Thirty Fates sono nati dalle ceneri dei Black Fate, nei quali hanno, infatti, militato tutti e tre i musicisti coinvolti. Praticamente da sempre il batterista
Nikos Tsintzilonis e giusto qualche anno in meno suo fratello
Elias (chitarrista), mentre il cantante
Stelios Papakostas aveva cantato solo sull'esordio "Uncover" (2002), per poi dedicarsi a progetti in campo Pop.
Diciamo pure che i tre hanno fatto una rimpatriata e già che c'erano hanno tagliato i ponti con il passato, sia da quello del già citato "Uncover" sia da quello più recente, che li vedeva alle prese con un Power Metal dai drappeggi prima Progressive e poi Sinfonici, che via via si era avvicinato ai Conception e soprattutto ai Kamelot.
Con una tracklist che vede il recupero di vecchi pezzi dei Black Fate rimasti inediti o presenti solo su dei demo, con "
Circus Black" siamo tuttavia lontani dalle atmosfere di "Between Visions & Lies" (2014) o di "Ithaca" (2020). Addirittura all'avvio del disco sembrerebbe quasi di trovarsi di fronte a un brano di Tom Waits, ma si tratta solo di una breve intro, e la prima vera canzone è "
Indifferent People", dove ritroviamo i
Thirty Fates alle prese con un Hard & Heavy Metal che vuol essere melodico e graffiante, con svariati spunti e pensate che risultano però mal assemblate, e non riscuote nemmeno troppo successo la prova vocale di
Stelios Papakostas, qui un po' forzata. Stessa sensazione che emerge da "
The Pretender", mentre le cose vanno meglio sulla scattante e ammiccante "
Just for a Little", per quanto
Papakostas non riesca ancora a convincere, nemmeno nei passaggi più melodici di "
The Edge of Destiny". Su "
Be Free" arriva anche
Ripper Owens con i suoi acuti a contribuire all'episodio più Heavy del disco, aperto e chiuso con dei sample, espediente che, a dire il vero, ritroviamo spesso nel corso del disco. "
Depression" mostra un approccio più lineare e rende merito all'impegno dei tre musicisti greci, che fanno anche di meglio nella power ballad conclusiva, "
Because We Fly", ben tratteggiata dalla chitarra di
Elias Tsintzilonis e dal drumming di
Nikos e, finalmente, anche da una bella interpretazione di
Papakostas.
Non era certo semplice andare recuperare canzoni che risalgono anche a più di trent'anni fa e poi pensare di realizzare un disco fresco e moderno. I
Thirty Fates ci hanno provato ma con risultati altalenanti.
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