Copertina 8

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2022
Durata:39 min.
Etichetta:Gates of Hell Records

Tracklist

  1. EVIL EYE
  2. RITUAL
  3. SUMMONER
  4. MAULE
  5. RED SONJA
  6. SWORD WOMAN
  7. FATHER TIME
  8. MARCH OF THE DEAD
  9. WE RIDE

Line up

  • Jakob Weel: vocals, guitars
  • Daniel Gottardo: guitars
  • Johnny Maule: bass
  • Eddie Riumin: drums

Voto medio utenti

Veniamo da un 2021 che in termini di qualità musicale di metal classico non ci ha lasciato assolutamente impoveriti, tra le ottime release di band come Existance, Fortress, The Night Eternal, Hitten, e Kryptos per dirne alcuni. E già dall'inizio di questo 2022, tale qualità sembra determinata a non far abbassare minimamente l'asticella, perchè direttamente dal Canada provengono i Maule, quartetto nel cui sangue scorrono fiumi di passione per le cavalcate stile Maiden, assieme a molte altre influenze che però non scalfiscono la personalità che la band non ha difficoltà a far emergere.

Già attivi dal 2017, la band ha all'attivo solo un demo, "From Hell" del 2019, dove i semi erano promettenti, e il risultato che si vede (e si ascolta) due anni dopo è certamente segno di un impegno nel rifinire quei piccoli errori di sorta, revisione che ha portato a far di "Maule", questo il titolo del debut album, un disco ben congegnato, e sicuramente non da far dire ai denigratori "eh ma è sempre la stessa roba!".

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Stessa roba un paio di ciufoli amici miei, i Maule dimostrano come in 40 minuti scarsi si possa risvegliare nel cuore di tutti gli amanti del metal più classico quel fuoco e curiosità che molti ormai affermano di poter riaccendere solo con i dischi del passato. I pezzi non vanno oltre i 4 minuti, tranne per due eccezioni oltre i cinque, ma da quanto sono coinvolgenti sembrano durare anche la metà. Sfido io a non tenere il ritmo con "Summoner", la maideniana "Evil Eye", o a non far scendere una lacrimuccia con lo scambio di assoli in "Red Sonja", che vi faranno dubitare di essere nel 2022. Tutti i tasselli sono al proprio posto, nessun allungamento eccessivo, tastierine, introduzioni parlate da tre minuti, scordatevi tutto questo. Spada al proprio fianco all'ascolto di "March Of The Dead", e non sottovalutate neanche la voce di Jakob Well, apparentemente priva di potenza, ma lasciate scaldare i motori, e vedrete che energia! D'altronde canzoni come "Ritual" sono lì, pronte a smentire ogni vostro dubbio.

Ripropongo la stessa affermazione detta poco fa, ma quindi sempre la stessa roba? Con il cuore pieno d'orgoglio vi rispondo sì, e fiero di sentirla. I Maule se ne sbattono allegramente e confezionano, già ad inizio anno, uno dei lavori di classic heavy metal che sarà sicuramente da ricordare alla fine di quest'ultimo. Chapeau.

Recensione a cura di Francesco Metelli

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