A volte, il nome di una band serve ad evocare qualcosa nell’ascoltatore, uno stato d’animo, una sensazione, un sentimento. In questo caso, serve proprio a spiegare il progetto che ci sta dietro!
Guild of Others, infatti, è la band di
Tom Wallace (batteria) e
Steve Potts (chitarra), che decidono di completare la line-up con ‘altri’, ospiti che arricchiscono la formazione in occasione di questo loro debutto omonimo. E non vanno mica a scegliere male: alle tastiere viene reclutato nientemeno che
Derek Sherinian, e al basso fretless il grandissimo
Tony Franklin; un terzetto di cantanti (Mark Hammond, Michael Sadler dei Saga e Henrik Bath dei Darkwater) completerà la formazione.
Come potrete aver intuito dai nomi coinvolti, “
Guild of Others” suona prog-metal, ma in modo orecchiabile, potente sì ma mai esagerato nelle soluzioni, melodico e mai servo della tecnica, che pure non manca. Le composizioni si alternano come atmosfere, e se dovessi darvi delle stelle polari in questo caso scomoderei Spock’s Beard, qualcosa dei Rush, i Threshold forse. Buono soprattutto nella prima parte, l’album si affloscia un po' verso il finale, dove “
Elysium” e “
Spirit Host” non mi hanno fatto impazzire; ma non mancano affatto i bei momenti, e penso alla opener “
Other Side”, a una “
Balance” che fa molto Flower Kings, alla muscolosa “
New World Disorder”.
Per bocca dei due soci fondatori, la Guild of Others ha già materiale per un altro album, e conta di reclutare altri ‘
others’ per arricchire il bouquet, staremo a vedere; nel frattempo, possiamo goderci un album piacevole e senza grossi scossoni, che si beve bene e non lascia retrogusti amari.
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