Tornano sul luogo del delitto i tre terribili ragazzacci svedesi (
Syphilitic Satanarchist, Witch Rider, e S.S. Penetrator, nomi direi abbastanza esplicativi delle loro intenzioni) noti come
Bonehunter e - dopo "
Children of the Atom"- pubblicano il quarto full length della carriera: "
Dark Blood Reincarnation System" sempre grazie alla statunitense
Hells Headbangers Records.
Finiscono qui le novità, tutto il resto - dall'attitudine, alla proposta musicale, al songwriting - è tenacemente, orgogliosamente, "ignorantemente" ancorato ai bei tempi passati quando
Slayer,
Venom,
Bathory e
Motorhead dominavano la terra (per dirla come Spielberg in "Jurassic Park").
Le 10 tracce del nuovo lavoro non si smuovono di una virgola da ciò che il trio porta avanti con convinzione incrollabile sin dal 2011: una miscela di thrash, speed e black che per suoni, struttura delle canzoni e partiture si troverebbe a meraviglia negli anni '90.
Perchè è lì, a quella (meravigliosa, mi sia consentito) decade che i
Bonehunter guardano senza farne mistero e senza vergognarsi, indomiti araldi di un periodo probabilmente irripetibile che per loro non avrebbe mai dovuto terminare.
Ascoltare brani come "
Virgin Devil Princess", "Devil
Power Soldier", "
Parasite Eve" o "
Gashadokuro" ha l'effetto tonificante di una boccata di gioventù (per i ragazzi vintage come chi vi parla) e di un salto nel passato da cui moltissime band hanno attinto per divenire ciò che sono oggi per i più giovincelli.
Modernisti implacabili alla larga insomma, per chi invece ha sempre quella punta di nostalgia che fa capolino ad ogni pressione sul "play" del proprio stereo "
Dark Blood Reincarnation System" regalerà 40 minuti di godimento.
Bonehunter - "
Dark Blood Reincarnation System"(full album)
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