Si parla di Keith Emerson e di Tony Banks tra le influenze principali di
“The 2nd Coming”, full-length di
Luca Di Gennaro che propone un muscolare progressive rock strumentale
keyboard-driven più vicino al
Jordan Rudess degli Anni Duemila (
“Feeding The Wheel”, “Rhythm Of Time”) che ai nomi sopraccitati.
La pasta sonora sembra proprio quella di casa Kurzweil, evidente soprattutto negli onnipresenti lead di memoria
Dream Theater e
Liquid Tension Experiment (gli addetti ai lavori conoscono bene la patch “Liquid T Lead”) e in certe orchestrazioni (
“The Spiteful Lair”).
Già dalla stratificata ma equilibrata
“Chasing Next” si intuiscono le doti compositive di Di Gennaro, capace anche di soluzioni più ricercate e melodiche (penso a
“Shannon Tree”, che mi ha ricordato certe cose del
Pinnella solista o a
“Into The Rainfall”). Se
“Route 24” sembra provenire proprio da
“Rhythm Of Time”,
“Climb” sfoggia sonorità più
spacey, in contrasto con
“A Rose In The Sand”, riconducibile a
Derek Sherinian quando strizza l’occhio alla fusion.
La conclusiva titletrack è un
tour de force che mette a sistema tutti gli artisti di cui sopra, diciotto minuti fluidi e scorrevoli che confermano una volta di più i numeri di Di Gennaro.
Cosa manca? Solo un pizzico di coraggio in più.
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