Ormai non fa più “notizia”, ma per certi versi è davvero curioso rilevare come il cosiddetto
hair-metal, con tutto il suo ingenuo e irresistibile immaginario di spensieratezza, sfrenatezza e divertimento, abbia attecchito così saldamente e rigogliosamente nelle terre scandinave, all’apparenza tutt’altro che adeguate alla felice proliferazione.
Un consolidato dato di fatto che si avvale anche delle prestazioni dei
Crazy Lixx, i quali tra molti alti e qualche piccola flessione, fin dai primi anni 2000 si segnalano tra i protagonisti della versione “nordica” del leggendario
Sunset Strip.
“
Street lethal” rappresenta il nuovo tuffo tra le note di quel suono adrenalinico, melodico e irriverente capace di evocare in maniera istantanea feste sfrenate, donne
sexy e macchine veloci, tutta “roba” di fronte alla quale anche il più pragmatico e assennato degli appassionati finisce per capitolare.
Così, se Def Leppard, Quiet Riot, Ratt e Motley Crue riempiono ancora oggi i vostri ascolti quotidiani, non sarà difficile riscontrare in
Danny Rexon (un altro cantante davvero capace e duttile … ma quanti ce ne sono in Svezia?) e nei suoi
pards un quintetto di epigoni molto ispirati e vitali, in quest’albo forse addirittura più “maturi” che nei due pur validi precedenti discografici (“
Ruff justice” del 2017 e “
Forever wild” del 2019).
Un aggettivo che si spiega in un’accresciuta sapienza nello scrivere e interpretare canzoni che sanno essere al contempo esuberanti, pulsanti e melodicamente adescanti, dosando ad arte chitarre roboanti, “grossi”
refrain scanditi a piena voce e linee armoniche affabili.
“
Rise above”, “
Anthem for America” e “
The power” sono limpidi esempi di graffiante
rock n’ roll stradaiolo straripanti di vigore e ardore
anthemico, abilmente stemperati in uno spiccato buongusto melodico, lo stesso che trova poi piena sublimazione in un gioiellino sonico intitolato “
Reach out”, dove la passionalità adulta di Journey,
Stan Bush e Bon Jovi ha la meglio sullo spirito corrosivo.
Dopo il trascurabile strumentale “sintetico” “
Final fury”, con la
title-track dell’opera i
Crazy Lixx ritornano a prendere di mira in maniera precisa i sensi degli estimatori di W.A.S.P. e Ratt, e se “
Caught between the Rock N' Roll” aggiunge certi Poison alla ricca combriccola dei numi tutelari, la ballata “
In the middle of nothing” riesce nel difficile intento di mescolare con innata disinvoltura Def Leppard e
Bryan Adams.
Ancora un paio di scosse sensoriali, prima dei commenti finali … la prima, “
One fire - One goal”, maggiormente intensa grazie ad un’altra efficace armonizzazione di marca Leppard-
iana e la seconda, “
Thief in the night”, appena meno incisiva, nonostante l’accattivante ritornello.
Un disco ancora una volta dedicato ai “nostalgici” degli anni ottanta, dunque, e tuttavia talmente brillante, appagante e coinvolgente da conquistare anche il più esigente degli appartenenti alla suddetta categoria di
rockofili, confermando i
Crazy Lixx tra i migliori
revival-isti della scena contemporanea.
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?