FM - Old Habits Die Hard

Copertina 8

Info

Anno di uscita:2024
Durata:51 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. OUT OF THE BLUE
  2. DON’T NEED ANOTHER HEARTACHE
  3. NO EASY WAY OUT
  4. LOST
  5. WHATEVER IT TAKES
  6. BLACK WATER
  7. CUT ME LOOSE
  8. LEAP OF FAITH
  9. CALIFORNIA
  10. ANOTHER DAY IN MY WORLD
  11. BLUE SKY MIND

Line up

  • Steve Overland: vocals, guitar
  • Merv Goldsworthy: bass
  • Pete Jupp: drums
  • Jem Davis: keyboards
  • Jim Kirkpatrick: guitar

Voto medio utenti

Quarant’anni di carriera e una serie di eventi tutt’altro che fausti (prima di tutto la dipartita del membro storico del gruppo Chris Overland, fratello di Steve, e poi quella di Bernie Marsden, amico e collaboratore della band … a cui si aggiunge la scoperta del tumore, poi fortunatamente sconfitto, da parte del tastierista Jem Davis) non hanno minato per nulla la vitalità e la forza espressiva degli FM che anzi, anche per un senso di “responsabilità” nei confronti dei propri fedeli estimatori e di chi ha contribuito a forgiare il loro suono, sfornano un disco davvero appassionante, intriso di una carica emotiva intensa e pienamente ispirata, ben lontana da quel pavido “esercizio di stile” che rappresenta il rischio maggiore per formazioni così “esperte” e apprezzate.
Poter contare sull’ugola passionale, grondante di pathos blues, di Mr. Steve Overland è, come di consueto, un importante “valore aggiunto”, ma anche il resto del gruppo offre un’immagine assai smagliante di sé, facendo poi confluire il tutto in una raccolta di composizioni “tipicamente” FM e non per questo svogliatamente rievocative.
In questo senso, “Old habits die hard” appare dunque un titolo alquanto azzeccato, confermando la capacità della formazione britannica di mantenere intatto il proprio prezioso trademark ammantandolo di brillantezza espressiva, proprio come accade nell’openerOut of the blue”, un’autentica squisitezza sonica indirizzata a chi venera, oltre ai nostri, anche Toto e Foreigner.
Don’t need another heartache” vede energia e qualità melodica scorrere in modo copioso e simultaneo, alla maniera di certi Bad Company o dei Thunder, mentre a “No easy way out” è affidato il compito di avvolgere l’astante in un rassicurante bozzolo “adulto”, dove la nostalgia per gli eighties è tanto evidente quanto benefica.
Si continua con le pulsazioni pastose e vibranti di “Lost”, nobilitate da un bel refrain, e se la suadente “Whatever it takes” piacerà pure ai fans di John Waite, con “Black water” il quintetto svela al “mondo” come si concepisce e s’interpreta una ballata bluesy di enorme classe e di straordinaria portata comunicativa.
La poppettosaCut me loose” e la spigliatezza rootsy di “California” piacciono senza riservare scosse particolari, cosa che invece fanno la vivace “Leap of faith”, e ancor di più il tocco “attualizzato” concesso a “Another day in my world” (un radio-pop-rock in grado di cancellare tutti i Maroon 5 et similia dall’etere …) e la sontuosa “Blue sky mind”, scritta da Davis basandosi sulla sua esperienza con la malattia e la prova che la musica può contribuire a rendere più efficace ogni trattamento terapeutico.
Gli FM fanno parte di quella schiera di musicisti “eletti” che non intendono “abdicare” perché hanno ancora un sacco di cose da dire e l’entusiasmo per dirle meravigliosamente, assecondando il loro inesauribile talento … cari newcomers fatevene una ragione e continuate a considerarli un edificante modello di felicissima longevità artistica.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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