A tre anni di distanza dal precedente lavoro, i tedeschi
Kissin Dynamite ritornano alla ribalta col nuovo "
Not The End Of The Road", album che rappresenta un po' una rinascita dopo il tunnel buio del periodo covid che ha costretto i teutonici - e non solo loro - all'inattività forzata.
Per fortuna, ad ascolto ultimato, bisogna dire che la vena creativa della band non è venuta meno, il disco è energico, frizzante, ci sono i soliti anthem e chorus da cantare ai quali ci eravamo abituati come nella trascinante titletrack o "
Only The Dead", l'energia è assicurata e anche quando i Nostri schiacciano di più sul lato metal come nella veloce "
No One Dies A Vergin" è la melodia a farla da padrona.
L'hard rock melodico dei
Kissin Dynamite assicura il buonumore, sprigiona positività, è ottantiano nel mood un po' alla Bon Jovi ma moderno nei suoni, peccato solo che a mio giudizio la produzione risulti forse troppo patinata e smussata ma d'altronde è anche questo un trademark della band.
Non mancano gli ospiti speciali come nella quasi gospel "
Good Life" ove troviamo Alea (Saltatio Mortis), Guernica Mancini (Thundermother) e Charlotte Wessels (ex Delain), così come non potevano mancare le ballads quali "
Gone For Good" e soprattutto l'intima e struggente "
Scars" a chiusura di un album che riconferma l'ottimo stato di forma dei rockers tedeschi.
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