Copertina 7

Info

Anno di uscita:2022
Durata:20 min.
Etichetta: Lion Music

Tracklist

  1. CRAFT OF THE WIZE
  2. RED DAWN
  3. ZIN URU
  4. HALLS OF AMENTI

Line up

  • Rogier Stockbroeks: vocals
  • Ruud Bänziger: guitars
  • Patrick Waltmans: guitars
  • Frank van den Beuken: bass
  • Roel Sanders: drums

Voto medio utenti

Gli olandesi Mass Deception si sono dimostrati ambiziosi sin dagli esordi, e ora si approssimano a chiudere la loro trilogia (d'ispirazione orwelliana), iniziata con "Revelations" (2016) e proseguita da "Redemptions" (2019), con l'imminente "Resurrections", album che viene anticipato da questo EP di quattro pezzi, realizzato in collaborazione con la loro nuova etichetta, la finlandese Lion Music.

Il quintetto si è sempre mosso all'insegna di uno Speed&Thrash che guarda agli USA, potrei dire dalle parti di gruppi come Fobidden, Death Angel o Heathen. Potevano quindi mancare all'appello, sin da "Craft of the Wize", un paio di chitarre che si sfidano a duello, un batterista ed un bassista che si rincorrono come ossessi e su tutto questo un cantante ruvido e aggressivo quanto basta?
No. Non potevano e non dovevano. Infatti, i Mass Deception mantengono gli impegni, e lo fanno pure con buoni risultati, grazie anche al contributo e all'esperienza dell'ex batterista di Asphyx e God Dethroned, Roel Sanders, da poco subentrato a Herman Seuren.
Sulla seguente "Red Dawn" scopriamo come i riff della Bay Area possano incrociarsi con le armonie tipiche degli Iron Maiden, con Rogier Stockbroeks che pare tentare sortite tra Chuck Billy e Tom Araya (che a mio parere meglio riuscivano al suo predecessore Wilbert Janssen). Se la seguente "Zin Uru" è una discreta mazzata sui denti, dove si apprezzano i fraseggi di Ruud Bänziger e Patrick Waltmans, che aprono anche la conclusiva "Halls of Amenti", a più ampio respiro e dove il quintetto olandese punta decisamente sull'impatto epico, con un approccio alla Ronnie James Dio imbastardito da un pizzico di Slayer, questi ultimi non una novità in casa Mass Deception, visto che su "Revelations" avevano coverizzato "Criminally Insane".

Venti minuti tutto sommato interessanti, tanto da spingermi alla ricerca e all'ascolto dei due precedenti lavori e ad una fiduciosa attesa nei confronti di "Resurrections".


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Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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