Copertina 7

Info

Demo
Genere:Death Metal
Anno di uscita:2003
Durata:20 min.

Tracklist

  1. THE LAST ONE
  2. CENTURIES OF WAR
  3. ETERNAL SLAVERY
  4. NAMELESS

Line up

  • Toky: vocals
  • Resa: vocals
  • Skeja: guitars
  • Bo: basso
  • Dido: drums

Voto medio utenti

I Nameless, sono una giovane band proveniente da Bassano del Grappa che è giunta dopo poco più di un paio d'anni d'attività al primo demo ufficiale, anche se in realtà tempo fa realizzarono già un primo lavoro dal titolo "Damned Souls". Da allora sono cambiate parecchie cose, e sopratutto ora i NamelesS sono caratterizzati dalla presenza di due cantanti di ruolo. A sorpresa non si tratta della solita coppia formata da "Lui: voce da orco e Lei: voce eterea ed angelica". Infatti, qui troviamo due voci maschili aggressive e che danno raramente tregua. Si tratta di Resa che si occupa delle parti in voce growl, mentre Toky si muove tra quella pulita e gli screaming. Tra tutti e due riescono facilmente a dare sbocco alle due anime che sembrano essere alla base del sound dei NamelesS, il thrash aggressivo che estremizza la lezione della Bay Area, ed un Death Metal che si tiene a distanza dalla scena svedese mostrando maggiori riferimenti a quello tipico dei gruppi americani. La prima track che incontriamo è quella che esprime al meglio questo dualismo, e direi che "The Last Ones" è anche la più pesante dell'intero lavoro. "Centuries of War" invece è un brano di thrash roccioso che mi fa pensare ai primi Mortal Sin (si lo so che erano Australiani!) se non fosse per i versi i cui fanno capolino lo screaming ed il growling dei due cantanti. "Eternal Slavery" nel suo evolversi conferma quanto detto sinora, sin dalle più battute mostra un animo più maligno poi, dopo un breve arpeggio, troviamo anche alcuni passaggi con voce pulita che da qui alla fine del pezzo si alternano con la voce ben più cattiva di Resa. Sin qui ho trovato sempre dinamica e ben presenta la sezione ritmica ed anche il lavoro di Skeja alla chitarra, prestazioni che vengono confermate anche dalla conclusiva "NamelesS" dove è innegabile invece l'influenza dei Metallica. Precisiamo: dei Metallica incazzati, quelli del periodo in cui pestavano convinti. Questo per fortuna non sembra proprio essere ancora un problema per i NamelesS, dato che quando c'è da pestare non mostrano alcuna esitazione e tirano giù decisi. Solo qualche perplessità per i pochi minuti "grind" che piazzano al fondo di "NamelesS", per il resto solo note positive.

Contatti: Skeja@ctonet.it
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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