Con una
cover non troppo dissimile da quella di “
Hungry for a game” (a proposito, se non lo conoscete, vi consiglio di recuperarlo …) degli Skagarack, arriva “
Zenith” degli
Autumn’s Child di
Mikael Erlandsson, e si colloca esattamente tra il precedente “
Angel’s gate” e il primo albo eponimo della
band.
Una terza incisione in cui ancora una volta la scuola dell’
hard melodico scandinavo opera un’intrigante fusione con la tradizione angloamericana del settore, incrementando, se vogliamo, di un pizzico la varietà espressiva, andando potenzialmente ad accontentare un numero maggiore di
rockofili.
Un ampliamento adottato con sufficiente misura e buongusto, all’interno però di un
songwriting non proprio “scoppiettante”, al servizio di musicisti di notevole spessore tecnico.
Gli
Autumn’s Child dimostrano, così, di essere in grado di disimpegnarsi con una certa disinvoltura tra le enfatiche scorie metalliche di “
Emergency”, le atmosfere celtiche di "
Nightingale” e l’
hard più viscerale di “
Croudpleaser” e “
Don’t wanna”, rendendo l’ascolto oltremodo piacevole, pur senza stimolare quell’esaltazione che distingue un
buon disco da un
grande disco.
Sensazione confermata dalla vaporosa “
Evangeline” e dalla pulsante “
Love is a fighter” (qualcosa tra
Michael Sembello e
Bryan Adams), mentre la magniloquente e accattivante “
Never say die” (che
mixa Europe, Glory e Van Halen) riserva qualche supplementare guizzo emozionale, al pari della ballata "
Heaven can wait” (illuminata dall’interpretazione di
Erlandsson), dalla Bon Jovi-
esca "
Angel of danger” (alimentata da un vischioso
refrain e dall’ottimo lavoro di
Pontus Akesson) e da una "
High on love” che piace per il felice tocco
pop inserito in un contesto melodico di pregevole fattura.
I malinconici chiaroscuri Cheap Trick-
iani di “
Damaged goods”, infine, contribuiscono a far pendere il piatto della bilancia verso una valutazione complessiva dell’opera ampiamente favorevole, convinti allo stesso tempo che da artisti di questo calibro si possa e si debba “pretendere” una forma d’ispirazione ancora più intensa ed efficace.
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