Copertina 6

Info

Anno di uscita:2007
Durata:45 min.
Etichetta:AFM
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. ONCE UPON A TIME
  2. SLEEP WELL
  3. SERENITY
  4. CITY OF MYSTERIES
  5. KING ANTI-MIDAS
  6. ANGELS WILL CRY
  7. AFTER THE RAIN
  8. MR. KNOW-IT-ALL
  9. DREAMS AND REALITY
  10. LAST DEFENDER

Line up

  • Timo Kotipelto: vocals
  • Tuomas Wainola: guitars
  • Lauri Porra: bass
  • Janne Wirman: keyboards
  • Mirka Rantanen: drums

Voto medio utenti

Ricordo che qualche anno fa, quando erano nel bel mezzo del loro periodo da telenovela, Timo Tollki dichiarò che, per quanto fosse bravo come cantante, Timo Kotipelto non era assolutamente un buon songwriter.
In effetti basterebbe ricordarsi sia “Waiting for the dawn” sia “Coldness”, i due precedenti lavori solisti del singer finlandese, per rendersi conto quanto fosse ragionevole un’affermazione del genere, pur sottoscritta da un personaggio in evidente stato di confusione mentale.
Ora, due anni dopo che gli Stratovarius sono riusciti nell’impresa di dare alla luce il disco metal più brutto degli ultimi dieci anni (conosco una sola persona a cui non dispiace, è un mio caro amico che non ha mai sentito nulla di loro), Kotipelto vuole giustamente chiamarsi fuori da tale scempio, dimostrando che lui in realtà sarebbe fatto di ben altra pasta.
Caro Timo, mi sei sempre stato molto simpatico, ma mi sa che il tuo tentativo non è riuscito poi granché: “Serenity” è infatti un lavoro tremendamente mediocre, che dopo un inizio al fulmicotone volto a chiarire con chi si abbia a che fare (la tuttavia non eccelsa “Once upon a time”), si perde in una serie di brani senza infamia e senza lode, molto più rallentati nel ritmo, vagamente barocchi in alcuni frangenti, e dal piglio decisamente hard rock.
E’ un disco costruito sul mid tempo (anche se non mancano sfuriate speed come “Mr. Know-it-all”), con canzoni potenti e melodiche in possesso di ritornelli ultracatchy e parecchio scontati.
C’è una certa voglia di piazzare l’hit in classifica, come si nota chiaramente in “Sleep well” (che in Finlandia pare sia già un tormentone) o nella title track, ma a onor del vero i risultati sono scarsi.
Troppo simili tra loro queste dieci canzoni, troppo banali per essere ricordate per più di una settimana. Né Più né meno di quanto già avvenuto con i lavori precedenti, insomma.
Detto questo, non credo che il conto in banca del biondo singer ne risentirà: “Serenity” venderà uno sfracello di copie nel Nord Europa, in Germania, in Giappone, probabilmente anche in Italia, e tutti torneranno a casa felici e contenti a mettere questo cd nello stereo. Del resto, non vorrete mica rinunciare ad un artista così famoso, vero? Già, forse sta proprio qui tutta la rovina della musica odierna…
Recensione a cura di Luca Franceschini

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