Questa volta non mi occupo di qualche volenteroso esordiente, bensì di una formazione già sufficentemente conosciuta nell'ambiente doom nazionale, i Loosin'o'Frequencies. Attivi sin dal 1995 sotto il moniker Dark Awake, la loro svolta artistica si verifica grazie all'incontro con il guru Paul Chain, il quale accetta di produrre il mini-cd "Regeneration", pubblicato dalla Beard of Stars. Si crea quindi un certo interesse intorno al gruppo, che pare avviato all'esordio su lunga distanza entro breve tempo. Invece sorgono problemi di line-up e tutto viene purtroppo rimandato. L'attesa per il primo album si prolunga a dismisura fino ad arrivare ad oggi, con la band laziale che ha rinnovato le fila e terminato di registrare il full-lenght intitolato "Glorify the life that grows under the sun". Ciò che ancora manca è un etichetta per la quale farlo uscire. Per questo motivo è stato preparato il presente promo contenente tre brani che faranno parte del disco, in modo da stimolare l'attenzione del pubblico e delle labels nostrane. Tenuto conto che si tratta di materiale da rifinire in sede di missaggio, la proposta dei Loosin' è certamente di livello elevato, a testimonianza di una scena Italiana della quale andare fieri, comprendendo bands come That's All Folks!, Ojm, Skywise, Insider, ed altri validi elementi. Un pulsante riff Sabbathiano apre "The sunshine stealer", avvolgente doom canonico nel quale si possono comprendere le caratteristiche portanti del sound dei Loosin': notevole pulizia strumentale, leggerezza nell'approccio al genere frutto di uno stile dai tratti eleganti più simile all'impostazione di Las Cruces, Pale Divine, Slow Horse che non ai distorcimenti sonori di Electric Wizard e degli altri estremisti doom/sludge, un vocalist di buona intensità pur se un po' limitato nelle parti acute, soprattutto una godibile disposizione ad aperture psych di buon gusto e non invadenti che permettono la dilatazione dei brani senza macinare note inutili. "Lovergod" è maggiormente aggressiva, ricorda qualcosa dei Pentagram, ma nulla di palesemente derivativo. Anche qui ottimo chitarrismo "space" ad alleggerire la ritmica massiccia. Una canzone molto heavy, in grado di piacere anche al di fuori della nicchia dei doomsters. "Masterdoom" mantiene le promesse dell'ambizioso titolo. Lungo svolgimento di cadenze plumbee, un incedere lento, oscuro e drammatico, punteggiato dal lavoro della coppia Sandro/Malerba. Una traccia matura, solida, che dimostra una volta ancora che per i L'o'F è tempo di regalarci un album di sicuro interesse. Continuo a stupirmi delle difficoltà incontrate da formazioni con evidenti qualità ad ottenere un contratto in un epoca nella quale si producono dischi in quantità industriale, molte volte guardando più all'immagine di moda che alla sostanza musicale. E' comunque inevitabile che i Loosin'o'Frequencies arrivino al loro traguardo visto che di attenti conoscitori del buon heavy ce ne sono anche da noi, e la validità di questo gruppo non può a loro sfuggire.
Contatti: Santori Alessandro Via G.Prati n.36 - 00040 S.M. delle Mole (Roma) e-mail:
loosin@tiscali.it
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