Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2022
Durata:40 min.
Etichetta:Transcending Obscurity Records

Tracklist

  1. HANEDA
  2. SAGAMI
  3. OSHIMA
  4. IZU
  5. NAGOYA
  6. OTSUKI
  7. TAKAMAGAHARA

Line up

  • Zdeněk Nevělík: vocals, keyboards
  • Michal "Datel" Rak: drums
  • Aleš Vilingr: guitars
  • Karel "Kabrio" Kovařík: bass
  • Honza Tlačil: guitars

Voto medio utenti

In questo aprile 2022, l’8 aprile per la precisione esce il nuovo album dei doomsters Et Moriemur per la coraggiosa Transcending Obscurity Records. La Repubblica Ceca sempre più negli ultimi anni, ha avuto una scena Metal più vivace e scoppiettante che mai: dopotutto l’Obscene Extreme è un festival che per gli amanti del Metal e del Punk più estremo è puro delirio con nomi storici e importanti ospitati come E.U.'s ARSE, Agathocles, Napalm Death, Ratos De Porao, Krisiun, Rotten Sound o Nuclear Assault, mentre tra le band locali gente come i Cult of Fire negli ultimi anni si sono fatte estremamente valere con delle proposte molto interessanti.

Da Questa scena provengono gli Et Moriemur e questo “Tamashii no Yama” già dal titolo e dalla copertina si fa notare subito una forte influenze della cultura nipponica.
Purtroppo con l’ascolto dell’album ci si accorge che a parte qualche sprazzo qua e là (come l’elegante e raffinata opener), lo stile musicale del gruppo ceco abbia pescato poco da quello che fu l’Impero del Sol Levante.

Ciò si traduce in uno stile che sicuramente sarà apprezzato dai fans del gruppo, con quel suono che ricorda una versione melodica e atmosferica dei My Dying Bride, band verso la quale questi musicisti pagano dazio seppur gli EM siano più vicini al Black Metal. Ciò si traduce in un’esecuzione formalmente perfetta e una registrazione di buon livello, ma al tempo stesso poco personale e con ampissimi margini di crescita.

Un vero peccato che gli Et Moriemur non siano riusciti ad usare con più forza e vigore le influenze nipponiche, che così rimangono appena accennate per quanto riguarda il piano musicale e relegate prevalentemente nell’immaginario lirico e grafico .
Che peccato: spero che in futuro la band si possa rifare, perché le potenzialità di una proposta del genere, se ben maturate risultano enormi!

Recensione a cura di Seba Dall

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