Ty Morn - Last Villain Testament

Copertina 7

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2022
Durata:46 min.

Tracklist

  1. WAR OF NATIONS
  2. HELLASTRYKE
  3. EYES OF THE MANY GODS
  4. WHEREVER DEMONS ROAM
  5. COME FEED US NIGHT
  6. FIRENADO
  7. COMPLIMENTS OF THE WOLF
  8. THE ONE
  9. LIFTING THE CURSE
  10. WARLOCK

Line up

  • Aron Biale: guitars, bass
  • Rafael Gazal: vocals
  • João Corceiro: guitars
  • Per Mikkelsen: drums

Voto medio utenti

Nati nel 2018 come progetto del polistrumentista inglese Aron Biale, i Ty Morn sono diventati già al secondo album dei buoni eredi di un Power Metal certo non originalissimo, ma che comunque in una scena musicale come quella oderina, dove la parola 'riciclo' è facilmente utilizzabile, e gli ascolti ormai sono per la maggior parte usa e getta, non è cosa da poco. Se già con il precedente 'Istor', la qualità era presente e ben radicata, richiamando a sè il sound di band come Gamma Ray, Primal Fear o Iron Savior, con questo ultimo 'Last Villain Testament', tutto ciò viene ulteriormente confermato.

Ed è proprio sui Gamma Ray in particolare che voglio soffermarmi dato che, pur non riuscendo per ovvi motivi a richiamare i fasti del periodo 1990 - 97', i Ty Morn riescono a riportarci alle sonorità e melodie di dischi comunque ottimi come 'Powerplant' o 'No World Order!'. Se aggiungiamo anche il fatto che la voce del brasiliano Rafael Gazal (presente anche su band come Cyclopean Walls, Plague And Decay, e Leviathan) ricorda molto quela di un certo Ralph Scheepers,l'ascolto per ogni amante di un certo modo di intendere il Power Metal diventa obbligatorio.

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Non pensiate di trovarvi davanti a ritornelli eccessivamente scontati, dato che già dalle iniziali 'War Of Nations' e la divertente 'Hellastryke' la band mette in chiaro l'atmosfera che respireremo nel disco, a dispetto di una copertina che invece poteva far supporre il contrario. In 'Firenado', ad esempio, con un basso davvero prepotente nel suono possiamo sentire come i Ty Morn sono completamente a loro agio su questi territori, confermato poi dalla terremotante 'Compliments Of The Wolf', dove la voce di Gazal diventa più ruvida e aggressiva. Ruolo fondamentale viene giocato dalle tastiere, che a un primo ascolto potrebbero sembrare nelle retrovie e quasi inutili, ma che ad una più attenta attenzione si capisce come riescano a svolgere quel compito di dare più pathos al singolo pezzo, come possiamo sentire in 'Lifting The Curse' o 'Eyes Of The Many Gods', probabilmente una delle migliore canzoni del lotto. Tutto questo senza dimenticare gli ottimi riff di Biale stesso, che senza far sobbalzare dalla sedia riescono a coinvolgere in più di un momento, del resto vi sfiderei a non farlo davanti all'ottima 'Come Feed Us Night'.

Seppur spoglio di sorprese, 'Last Villain Testament' è un disco che assolve tutti i doveri richiesti, soddisfando sia chi è nostalgico di certe sonorità, e sia di chi vuole trovare nelle parti di chitarra e degli strumenti una certa originalità. Se la crescita è già così presente solo al secondo album, le attese per una terza uscita da parte dei Ty Morn diventano molto alte.

Recensione a cura di Francesco Metelli

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