Copertina 8,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2022
Durata:44 min.
Etichetta:Century Media Records

Tracklist

  1. NIGHTFALL
  2. LET THE DEVIL IN
  3. WHEN OUR VENGEANCE IS DONE
  4. NOSFERATU
  5. WHEN I'M GONE
  6. BEYOND THE GRAVE
  7. A BEAST TO PRAISE
  8. LEVIATHAN
  9. WE ARE THE APOCALYPSE

Line up

  • Lord Ahriman: guitars
  • Chaq Mol: guitars
  • Heijamadr: vocals
  • Adra - Melek: bass
  • Jalomaah: drums

Voto medio utenti

Tutti i colori del buio, questo stanno creando gli svedesi, citando un piccolo cult dei b-movies di casa del nostra del 1972.
Perché la band guidata da Lord Ahriman sta vivendo una seconda giovinezza dal punto di vista artistico dal 2016, anno di uscita del sesto album “Where Shadows Reign”.
Adesso dopo ben sei anni di distanza ecco il settimo sigillo targato Dark Funeral; album credetemi che mi fa letteralmente ricredere sul loro percorso sempre seguendo la nera fiamma, perché li avevo persi di vista dal 2005.
I nostri non sono solamente delle colonne del black metal svedese ma hanno contribuito a crearne il suono diverso dal suo “gemello” norvegese; “Nightfall”, è un’apertura con un attacco che più spietato non si potrebbe avere; blast beat con aggressione sonora da parte di tutto il gruppo ed un chorus che da le coordinate in mid tempo per poi ritornare a devastare.
La produzione è pulita, potente e cristallina ma non plasticosa, merito degli Studio 33 di proprietà del chitarrista dei Meshuggah, Fredrik Thordendal e del produttore Daniel Bergstrand.
A beast to praise”, è il tipico pezzo in total DF style; aggressività pura, riffing maligni e la voce del singer carica di odio puro.
In mezzo cambi di tempo serrati con un uso delle melodie efficace per poi attaccare ferocemente.
La band è carica a pallettoni, si sente che è motivata a mille; uno dei pezzi che più mi ha sbalordito è “Leviathan”, brano dalle tinte horror e soprattutto con un tocco vibrante di epicità legata al nero manto del metallo più maledetto.
Ecco perché i nostri non picchiano solamente ma sanno anche scrivere brani come questo mid tempo.
Ma sanno giocare anche con atmosfere funeree e sottilmente malinconiche come in “When i’m gone”, basta sentire il riff ed il chorus contrapposto ad un bridge malsano.
La titletrack è pure black metal svedese, mi ha mandato in sollucchero veramente; blast beats a profusione e quelle chitarre dal tremolo maligno e sulfureo.
La compagine scandinava procede dritta verso l’apocalisse sonora e non facendo prigionieri.
Ditemi voi se non c’è da esserne contenti di un album così, questo è fare del metal estremo di classe coerente e soprattutto con grande capacità, gli altri attendano in coda, il trono è dei Dark Funeral!
Recensione a cura di Matteo Mapelli

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 21 mar 2022 alle 11:08

Concordo con Frank forse anche per la smisurata ammirazione nei confronti di Necrophobic e di Ramstedt. Ad oggi, ritengo personalmente, il disco degli In Aphelion una capolavorone totale. Questo ultimo dei DF faccio veramente fatica a digerirlo. De gustibus....!!!

Inserito il 20 mar 2022 alle 18:38

Non ho ancora ascoltato i Dark Funeral, ma posso confermare che il disco degli In Aphelion è di gran lunga il miglior album del genere ascoltato finora in questo anno

Inserito il 19 mar 2022 alle 00:43

Ma ci sta che ti sia piaciuto, Matte :) Personalmente li trovo di maniera, senza sussulti già da due/tre dischi poi, senza Caligula, anche la voce non mi piace molto. Sono gusti :)

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