Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2022
Durata:44 min.
Etichetta:AOP Records

Tracklist

  1. THE ENDLESS SEA
  2. WHILE THE DEVIL ASLEEP
  3. INTO THE NIGHT
  4. SOMEWHERE IN THE DARK
  5. HEART OF DARKNESS
  6. NATTMARAN
  7. TIME
  8. MIRAGE
  9. MIRROR OF ILLUSION

Line up

  • Eric: bass
  • Daniel: drums
  • Dan: guitars
  • Mr Bloom: guitars
  • Jonas: guitars
  • Frida: vocals

Voto medio utenti

Dopo quattro anni di distanza ecco il ritorno dei “Cieli A Spirale” con il nuovo album.
Rispetto al 2018 la formazione scandinava ha fatto qualche cambiamento; il suono si è indurito a scapito delle soluzioni acustiche e psych che facevano bella mostra nel debutto ed inserito un terzo chitarrista, tale Mr Bloom per portare a compimento tale scopo.
Per carità, il sestetto non è uno sperimentatore o innovatore, credo invece che non gliene freghi nulla di volere cercare il nuovo a tutti i costi ma cercare di fare bene quello che si porta avanti.
I nostri rispetto alla formula precedente come ho detto prima fanno un lieve passo avanti cercando di avere un suono più intenso ed heavy e questo si deduce dai riff più duri come nell’apertura “The endless sea” o nell’up tempo “Into the night”.
Brano che ti entra in testa è “Somewhere in the dark”, brano che si apre con un arpeggio sinistro per poi procedere come robusto mid tempo con un chorus ad effetto.
Si sente l’influenza dei Blue Oyster Cult in questo album; all’interno troviamo delle armonizzazioni di chitarra e parti di tastiera ad ampliare l’atmosfera seventies dell’album.
C’è da dire che l’asso che gli svedesi hanno è la frontwoman Frida; rispetto alle sue colleghe, la ragazza ha una voce sensuale e squillante con un pathos emotivo significativo.
Altro brano eccellente è la ciondolante “Nattmaran”, riffing duri che graffiano con soluzioni hard e un clima oscuro di fondo.
Il brano presenta anche dei cambi di tempo fluidi e le chitarre sono dense e con gusto.
La lenta “Time” parte con un arpeggio crepuscolare dove la Eurenius sfoggia un timbro malinconico, poi ecco che tutto prende quota a metà con una progressione diventando una cavalcata hard con armonizzazioni.
Secondo sigillo discografico ben fatto, complice la produzione calda che dona uno spettro più avvolgente al tutto, l’obbiettivo della riconferma è stato raggiunto.
Recensione a cura di Matteo Mapelli

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