Copertina 7

Info

Anno di uscita:2022
Durata:45 min.
Etichetta:Zeitgeister Music

Tracklist

  1. SNOW
  2. CHANGED
  3. DAYDREAM
  4. CONFLICTED
  5. PRETENDING
  6. HOLDING ON
  7. NUMBERED
  8. FELT EVERYTHING
  9. GONE

Line up

  • Tim Steffens: vocals, guitars, bass, mandolin
  • Marlon Drescher: drums (guest)
  • Anna Murphy: vocals, mellotron, flute (guest)
  • Nikolaus Garmsen: synth
  • Christoph Graf: guitar (guest)
  • Stephan Wehrbein: vocals (guest)
  • Ingo Kerstjens: vocals (guest)
  • Chester Gerritse: vocals (guest)
  • Andreas März: vocals (guest)

Voto medio utenti

Dopo essersi trasformati in un progetto solista a seguito della partenza dello storico batterista Florian Toyka nel 2019, i tedeschi Klabautamann pubblicano il loro nuovo album "numbered" alla fine del 2021 in maniera indipendente per poi vederselo prodotto dalla Zeitgeister Music nei primi mesi del 2022.
Con tutte le canzoni scritte dal singolo membro rimasto, Tim Steffens, "numbered" è una sorta di concept sul tema che tutte le cose nella vita sono in realtà limitate e numerate in una visione, pessimistica, profondamente radicata nelle esperienze di perdita e dolore affrontate da Tim negli ultimi anni.
Il nuovo lavoro rappresenta, dunque, una versione più concettuale rispetto agli album precedenti, offrendoci un suono, un'atmosfera e una trama più omogenei e più densi e segnando, in maniera definitiva, l'allontanamento dei Klabautamann dal mondo del black metal nel quale, ad onor del vero, i Nostri non sono mai "davvero" appartenuti.
Oggi, però, la cesura è davvero definitiva e nettissima al punto che, in molti passaggi, si fa addirittura difficoltà a parlare proprio di musica "pesante".
"numbered" è, infatti, un lavoro di progressive rock / metal che pesca a piene mani da gente come Porcupine Tree (soprattutto), Jethro Tull, Skyclad, ultimi Enslaved e ultimi Opeth, consegnandoci un gruppo irriconoscibile (o quasi) alle prese con la ricerca di una propria identità precisa: i brani, se ascoltati bene, per quanto piacevoli, lasciano, infatti, la sensazione di "incompiutezza" e sembrano essere più una sorta di puzzle di elementi diversi piuttosto che un flusso omogeneo, confondendo l'ascoltatore che si trova invischiato in atmosfere alla Pink Floyd, incursioni in territori estremi, e continui cambiamento di registro troppo spesso forzati.
Al risultato finale non giova, a mio avviso, la prestazione vocale dei vari ospiti presenti che non riescono ad infondere il giusto pathos alle loro interpretazioni risultando, troppo spesso, monotoni e fuori contesto, così come mi sembra che il ricorrere alle partiture più propriamente "dure" (leggi extreme metal e leggi harsh vocals) sia molto fuori contesto all'interno di un album che, al contrario, segue i binari della sperimentazione (soprattuto per l'uso massiccio delle tastiere) e del prog a 360° in quella che sembra essere la vera dimensione dei nuovi Klabautamann.

In estrema sintesi, "numbered" ha il sapore dell'album di passaggio e paga dazio ai suoi difetti, tuttavia qui dentro le idee ci sono, del resto parliamo di un compositore di altissimo livello (chi conosce il gruppo lo sa), i momenti di spessore anche ed il futuro, una volta che Tim avrà meglio focalizzato la sua musica, non potrà che arridere ad gruppo da sempre molto originale che oggi, più di ieri, ha bisogno di molta attenzione per essere capito fino in fondo e per essere, giustamente, apprezzato.
"numbered" non è un capolavoro ed ha molti difetti, ma certi passaggi malinconici ti fanno sognare e ti portano in un'altra dimensione, per cui, soprattutto se non siete il classico pubblico "only true", il mio consiglio è di dargli una possibilità e di dargli tempo: l'esito finale potrebbe essere soddisfacente e potrebbe farvi sognare ad occhi aperti...

Disco strano, sofferto e sottilmente inquietante.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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