Domanda: Cosa ti puoi aspettare e metti insieme una band con alla voce
Martin van Drunen (Asphyx), alle chitarre
Frank Bergesson e
Yorck Segatz (Sodom), il bassista
Patrick Van Der Beek (Disabuse) ed il batterista
Stefan “Husky” Hüskens (Asphyx)?
Risposta: Qualcosa per cui valga la pena spendere dei dindini luccicanti.
I quattro pezzi finiti nel presente EP dal titolo
“First nail in the casket” non sono altro che rabbiosi, violenti, (ma con una pizzico di melodia) composizioni di death metal old school coi contro attributi, per intenderci di quelle da mettere ad alto volume per rompere volontariamente le scatole ai vicini.
L’attacco di
“Covid-119”, con un indiavolato
Van Drunen a fare gli onori di casa, ci catapulta senza troppi fronzoli nell’inferno musicale dei
Rotten Casket, trascinandoci in ritmiche – è il caso di dirlo – indiavolate in cui il riffing prodotto delle due asce è ottimamente sostenuto da una sezione ritmica capace di dare la scossa anche ad un cadavere.
I restanti tre brani contenuti nell’EP continuano a trasmettere energia in moto perpetuo in un entusiasmante martellamento senza pause (ottima anche
“Casket on wheels”) che – ahimè! – ha il difetto di terminare troppo presto perché, al netto della qualità di
“First nail in the casket”, quattro canzoni sono dannatamente poche e la fame è ancora tanta!
Da prendere a scatola chiusa!
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