Non si sa mai bene cosa aspettarsi da
Conrad Keely, e il nuovo - e quadrifonico -
“Bleed Here Now” ne è la plastica dimostrazione.
Gli oltre settanta minuti di musica contenuti nel full-length suonano particolarmente ispirati, nonostante una massiccia presenza di interludi che, oltre a “cubare” un totale di ventidue tracce, sono in buona parte trascurabili (
“String Theme”, così come
“Sounds Of Horror”, hanno titoli che dicono già tutto e nulla aggiungono al lavoro nel suo complesso).
Le influenze sono come sempre molteplici. Si passa dall’epicità di
“Our Epic Attempts” (un po’
“BE” dei
Pain Of Salvation), al pop più solare carico di ottime tastiere (
“Penny Candle”, “Contra Mundum”), dalle sonorità acustiche e bucoliche (
“Growing Divide”, “English Magic”) agli episodi più densi e lisergici (
“Golden Sail” o
“Taken By The Hand”, di memoria sabbathiana).
A volte sembra di ascoltare i
Dear Hunter (
“Water Tower”, “Millennium Actress”), ma la personalità dei
Trail Of Dead emerge con forza in tanti altri brani imprevedibili (penso al punk di
“Kill Everyone” o a
“Salt In Your Eyes”, tra brit rock, pop punk e grunge).
Personalmente, avrei preferito una versione “più asciutta” di
“Bleed Here Now”, ma sulla sua bontà non c’è davvero nulla da discutere.
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